Sette donne uccise in sette giorni, la scia dei femmicidi in Italia si allunga e c’è chi si chiede il perché. Qualcuno però si pone le domande sbagliate in un contesto altrettanto sbagliato. Come Barbara Palombelli, storica conduttrice di Forum, che nel corso della trasmissione di ieri, per introdurre un caso che di lì a poco sarebbe stato discusso, è scivolata in un monologo che in molti hanno definito pericoloso.
“Qui parliamo della rabbia tra marito e moglie – ha detto Palombelli -. Come sapete, negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti. Sette donne uccise, presumibilmente da sette uomini. Questo soltanto per dire l’ultima settimana. A volte però è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente di testa, completamente obnubilati, oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza, perché dobbiamo, in questa sede soprattutto che è un tribunale, esaminare tutte le ipotesi”.
E giù di critiche. La giornalista è stata sommersi dagli attacchi, soprattutto sui social network. Dove la stessa conduttrice, con un post su Facebook, ha provato a spiegare la sua esternazione, senza però scusarsi: “La violenza familiare, il crescendo di aggressività che prende il posto dell’amore, l’incomprensione che acceca e rende assassini richiedono indagini accurate e ci pongono di fronte a tanti interrogativi”, ha scritto sul social.
E ancora: “Quando un uomo o una donna non controllano la rabbia dobbiamo interrogarci. Stabilire ruoli ed emettere condanne senza conoscere i fatti si può fare nei comizi o sulle pagine dei social, non in tribunale. E anche in un’aula televisiva si ha il dovere di guardare la realtà da tutte le angolazioni”.
Innumerevoli le repliche e le richieste di scuse. Amnesty International Italia ha scritto: “Quando i mezzi di comunicazione sostengono che un femminicidio possa essere l’effetto del comportamento delle vittima, siamo nel pieno del victim blaming, che è proprio una delle cause dei femminicidi e della mancanza di sanzioni e leggi adeguate”.
Dura anche la posizione dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, albo a cui è iscritta Palombelli: “Il consiglio condanna le gravi parole di Barbara Palombelli sulla recrudescenza dei casi di femminicidio che costituiscono un’offesa non solo alla dignità di tutte le donne che subiscono violenza, ma trasgrediscono lo spirito delle regole deontologiche che ogni iscritto all’Albo dei giornalisti è tenuto a rispettare”.