“Dopo avere ascoltato ogni cosa, si alza e se ne va. Il male ha parlato tanto, è talmente stanco e vuoto che non riuscirà a seguirlo”, poche righe tratte dal ‘Manuale del guerriero della luce’, di Paulo Coelho, ed un hashtag- buonanotte per salutare i suoi ammiratori: #chegioiasiapertutti.
Così Barbara D’Urso replica ai suoi ‘detrattori’ (in 2 giorni divenuti 270mila), che sembrerebbero aver trovato la loro ragion di vita, firmando la petizione online lanciato da un utente, affinché siano dubito cancellati i programmi condotti dalla ‘Carmela nazionale’.
Come dicevamo ieri commentando la notizia, la cosa ‘curiosa’ è che, sebbene ‘l’offerta televisiva’ proposta dalla D’Urso sia ben nota a tutti, ‘guarda caso’, l’iniziativa della petizione è partita proprio in occasione della preghiera per i morti da coronavirus, che la conduttrice ha recitato in collegamento tv con Matteo Salvini…
Oggi poi, contro la D’Urso è pubblicamente sceso in campo anche Lucio Presta, produttore televisivo, marito di Paola Perego, e manager di molte star televisive e non (come Roberto Benigni, Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Paola Perego, Ezio Greggio, Lorella Cuccarini, Amadeus, Belen, Nancy Brilli e molti altri).
In un post che ha pubblicato su suo profilo social, Presta ha definito Barbara D’Urso “una suora laica in paillettes, che produce orrore televisivo”. Andiamo bene…
Max