Nuovo record mondiale per lo street artist Banksy: il quadro che si autodistrugge “Love is in the Bin” è stata battuto questa sera all’asta da Sotheby’s a Londra per 18.582.000 sterline, pari a 25.383.941 dollari.
L’opera è stata al centro di un’accesa gara al rialzo tra 9 offerenti: i collezionisti presenti nella sede londinese della casa d’aste, collegati online e per telefono hanno battagliato per 10 minuti, triplicando la sua stima massima di 6 milioni di sterline. La vendita record avviene a tre anni dalla data in cui la tela, precedentemente intitolata “Girl With Balloon”, venne ‘distrutta’ da un meccanismo nascosto dall’artista nella cornice nella sala di New Bond Street in uno show inaspettato di Performance Art, dopo aver stabilito un record per il misterioso artista britannico, all’epoca di 1 milione di sterline
Passando attraverso il trituratore nascosto pochi secondi dopo l’aggiudicazione, “La ragazzina con il palloncini” si era apparentemente autodistrutta mentre era appesa al muro nella sala d’asta gremita di Sotheby’s il 5 ottobre 2018 a Londra. Catturando il mondo di sorpresa, lo spettacolare evento è passato alla storia dell’arte: era la prima volta che una nuova opera era stata creata nel corso di un’asta. Nei giorni successivi, l’opera sminuzzata ha ricevuto un nuovo certificato e una nuova data da Pest Control, l’ente di autenticazione di Banksy, e ha ricevuto il nuovo titolo, “Love is in the Bin”.
“Love is in the Bin” si inserisce saldamente nella lunga storia dell’anti-arte, dalla presentazione anonima di Marcel Duchamp di “Fountain”, un orinatoio di porcellana rimontato su un piedistallo nel 1917; a Robert Rauschenberg che ha cancellato un disegno a matita di Willem de Kooning e ri-titolato l’opera, “Erased de Kooning Drawing”; ad Ai Wei Wei che ha distrutto una presunta urna della dinastia Han, fotografandosi mentre la faceva cadere intenzionalmente per sondare la questione più ampia di ciò che vediamo come prezioso.
Banksy non è estraneo alla sede di Sotheby’s in New Bond Street: nel 2004 aveva segretamente inciso un topo sul muro della galleria d’arte durante l’anteprima della vendita della ‘Farmacia’ di Damien Hirst.