Il Banco di Sardegna chiude il primo semestre 2021 con un utile lordo di 10,1 milioni, in presenza di oneri straordinari una tantum per 31,5 milioni; escludendo tali poste straordinarie il risultato lordo si sarebbe attestato a 41,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il risultato di un anno prima. L’utile netto perviene a 7,5 milioni, dopo aver scontato imposte per 2,6 milioni. Gli indicatori di solidità patrimoniale del Banco di Sardegna si confermano tra i migliori del sistema e sono largamente superiori ai requisiti normativi; Cet 1 Ratio e Tier 1 Ratio Phased-in al 31,43% . La raccolta complessiva da clientela ordinaria perviene a 17 miliardi (in crescita del 4% su dicembre 2020) ascrivibile quasi interamente all’aumento della raccolta diretta, che a 11,3 miliardi risulta in crescita di 584 milioni (+5,5%). La raccolta indiretta si attesta a 5,8 miliardi (+65,9 milioni, +1,2% su dicembre 2020). E’ quanto emerge dai risultati al 30 giugno scorso approvati oggi dal consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Antonio Angelo Arru.
I finanziamenti netti a clientela a 7,3 miliardi, sono in crescita di 197 milioni rispetto al 31 dicembre 20204 (+2,8%); di rilievo le nuove erogazioni di mutui casa da inizio anno per 290 milioni (+33% a/a). I finanziamenti garantiti dallo Stato per l’emergenza Covid-19 ammontano, a fine giugno 2021, a 552 milioni . In ulteriore miglioramento la qualità del credito, che registra una riduzione dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei finanziamenti dal 9,81% all’8,90%.
Il grado di copertura dei crediti deteriorati sale al 53,80% dal 49,78% di dicembre 2020; anche il grado di copertura dei crediti in bonis cresce significativamente attestandosi allo 0,61%, rispetto allo 0,35% di fine 2020. Più che positivo anche l’andamento del default ratio, che continua a scendere e perviene allo 0,9% annualizzato. Il primo margine si attesta a 164 milioni (-1% a/a) .
Positiva in particolare la dinamica delle commissioni nette che si attestano nel solo mese di giugno a 14,1 milioni, dato più elevato degli ultimi 12 mesi. Il risultato da negoziazione delle attività finanziarie e dei dividendi è positivo per 28,1 milioni, in crescita di 2,3 milioni su giugno 2020. Le rettifiche di valore nette per rischio di credito del periodo salgono a 51,2 milioni rispetto ai 21,9 milioni di giugno 2020 per effetto di rettifiche straordinarie una tantum per circa 27 milioni, ascrivibili principalmente all’aggiornamento dei modelli valutativi alle più recenti indicazioni normative, anche tenuto conto del proseguire del contesto pandemico.
I costi della gestione scendono a 121,6 milioni (-4,6 milioni a/a, -3,6%), con le spese per il personale a 67,2 milioni, in calo di 4,3 milioni (principalmente per effetto della manovra esodi del piano industriale) e le altre spese amministrative a 48,5 milioni (+1,1%). Il cost/income scende al 62,7% in netto miglioramento rispetto al 65,1% di giugno 2020. Il Texas Ratio si porta a un eccellente 52,3%, in ulteriore riduzione sia rispetto a dicembre 2020 (56,6%) sia a/a (68,8%).