Atteggiamento prevaricatore. Con questa estrema sintesi si può racchiudere il pensiero di Matteo Salvini che ha attaccato la Bce a fronte delle contestazioni sul Monte dei Paschi di Siena. Il vice premier Matteo Salvini si scaglia contro la Bce in seguito alle richieste della vigilanza di copertura dei crediti del MPS. Matteo Salvini è contrario alla necessità, da parte di Bce, di pretendere un controllo di copertura sui crediti deteriorari da parte dell’istituto bancario senese.
Quel che appare subito chiaro da questa presa di posizione e da quella della Banca Europea è che, in effetti, appare piuttosto chiaro come il movimento creditizio italiano stia attraversando acque abbastanza agitate quanto a Piazza Affari proprio a fronte delle richieste da parte della Banca centrale europea, per appunto, al Monte dei Paschi sui cattivi crediti interni alla banca di Siena. In poche parole, la Vigilanza ha chiesto all’istituto bancario italiano di accantonare il 100 per cento su tutti i crediti deteriorati entro il 2026 e la preoccupazione degli operatori è che una simile richiesta all’interno, si specifica, degli esami annuali condotti dalla Banca centrale – possa poi proseguire oltre andando a toccare anche altri enti bancari. Secondo le prime ricostruzioni tecniche degli specialisti di Equita, l’applicazione del metodo Mps a tutto il movimento bancario italiano andrebbe ad incidere pesantemente, costando circa 17,5 miliardi di capitale, a rate di 2,5 miliardi l’anno.
Ovviamente la questione è andata oltre la sfera puramente creditizia e finanziaria. A trasportare il tema sul versante politico ci ha pensato Matteo Salvini. Il vice presidente del Consiglio ha attaccato: “Il nuovo attacco della vigilanza Bce al sistema bancario italiano e a Mps dimostra ancora una volta che l’Unione Bancaria, voluta dalla Ue e votata dal Pd, non solo non ha reso più stabile il nostro sistema finanziario ma causa instabilità, colpendo i risparmi dei cittadini e un sistema bancario come quello italiano che aveva retto meglio di tutti alla grande crisi finanziaria del 2008”.
Il ministro dell’Interno Salvini ha bollato l’azione di Bce come un “atteggiamento prevaricatore. Per Salvini, l’intervento della Bce, “che scavalca aggravandole le recenti decisioni della Commissione pone anche un altro tema fondamentale: può un’istituzione non politica prendere con leggerezza decisioni che influiscono profondamente sulla vita e i risparmi dei cittadini?”.
Ancora, in base alle sue convinzioni, Salvini ritiene che “indipendenza non vuol dire irresponsabilità. Occorre quindi una trasparenza assoluta sulle decisioni della Bce, come è stato recentemente ribadito dalla stessa Corte dei Conti europea, che lamenta di non essere messa dalla Bce in condizione di controllare i motivi di decisioni così rilevanti per i portafogli dei risparmiatori. Questa trasparenza è necessaria per scacciare il dubbio che la Bce faccia un uso politico dei poteri che le sono attribuiti”.