Premesso che nessuno può accusare nessuno di qualcosa, fino all’evidenza suffragata da prove concrete, tuttavia, quando da una Procura si motiva una perquisizione, e le indagini, nei confronti di un istituto di credito per condotte di aggiotaggio e di ostacolo delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, significa che i sospetti che circondano il sistema creditizio nostrano circa alcuni ’sistemi’ non siano poi solo voci. Ora a finire sotto la lente è la , Banca Popolare di Vicenza, per fatti che risalgono fino al 2014. Oltre la sede amministrativa e legale di Vicenza, i controlli sono stati estesi anche agli uffici direzionali di Milano, Roma, Palermo del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. Un terremoto quello che scuote Banca Popolare di Vicenza: indagati, tra gli altri, il presidente Giovanni Zonin, noto imprenditore nel settore del vino, e l’ex direttore generale dell’istituto Samuele Sorato. Per entrambi le ipotesi di reato sono aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza “Gli odierni atti d’indagine – spiegano dalla Procura – sono stati ritenuti indispensabili dagli inquirenti d’intesa col sottoscritto, nell’ambito della più complessa acquisizione istruttoria, per rendere compiuta la necessaria e doverosa ricerca di elementi probatori documentali, intesa sia all’accertamento e riscontro degli elementi di fatto sia all’attribuzione delle responsabilità soggettive. “La delicatezza degli interessi economici e patrimoniali investiti dall’indagine – aggiungono – dei quali sono portatori tanto istituti bancari che imprenditori, risparmiatori e dipendenti, mi spinge a ricordare che, com’è ovvio, solo alla conclusione dell’inchiesta potrà intendersi sussistente e confermata l’ipotesi di reato oggi ipotizzata”.
M.