BANCHE – UNA FUSIONE DA OLTRE 170 MILIARDI QUELLA TRA BPM E BANCO POPOLARE. LA CAPITALIZZAZIONE COMPLESSIVA VICINO AI 6 MILIARDI DI EURO

Nasce il terzo gruppo bancario italiano – dopo Unicredit e Intesa Sanpaolo – in virtù del protocollo siglato tra Bpm e Banco Popolare. Un’intesa che vale un totale attivo di oltre 171 miliardi di euro, 4 milioni di clienti, 2.500 sportelli con circa 25mila dipendenti, quasi 120 miliardi di impieghi. Le sinergie lorde a regime saranno nell’ordine di 365 milioni annui, con una creazione di valore stimata di circa 1,9 miliardi. I costi da integrazione, una tantum, saranno di circa 435 milioni. Il raggiungimento della situazione a regime è previsto entro il 2018. Il Bpm-Banco del futuro (ancora da decidere il nuovo nome) avrà una situazione patrimoniale rafforzata, con una Cet1 ratio pro-forma fully loaded pari al 13,6% e phased-in pari al 13,7%. Ora, dopo il via libera della Bce e dei consigli delle due popolari,Milano e Verona sono attese alla prova del mercato-ieri entrambi i titoli sono stato sospesi in Borsa per l’intera seduta- e al ’verdetto’ della comunità finanziaria a cui sarà stamane presentato il piano. Per il Banco Popolare si tratta di un’integrazione che passa,prima della fusione,da un aumento di capitale da un miliardo.Al termine di oltre due mesi di trattative serrate, l’accordo ufficializzato ieri in tarda serata porterà alla nascita diun colosso con una vocazione retail,che può contare su una quota di mercato superiore all’8% (in termini di sportelli). Un gigante del credito – con una capitalizzazione complessiva da 5,5 miliardi di euro -con presenza forte in Lombardia(il gruppo sarà primo operatore con una quota di mercato superiore al 15%),Veneto e Piemonte. I tempi, per quella che è la prima fusione tra due popolari dopo il decreto del governo, sono ancora lunghi: entro maggio è atteso il varo del rafforzamento patrimoniale di Banco Popolare da concludersi a ottobre, per tenere in novembre le assemblee sulla fusione. Il sistema di governance vedrà due quartier generali, uno a Verona (sede amministrativa) e uno a Milano (sede legale). La struttura del vertice vede Carlo Fratta Pasini presidente, Giuseppe Castagna amministratore delegato, Maurizio Faroni direttore generale, Pier Francesco Saviotti presidente del Comitato esecutivo. In più, la Bpm esprimerà un vice presidente vicario, su un consiglio di amministrazione a 19 membri (da ridurre a 15 dopo un triennio): nove consiglieri saranno espressi da Verona, sette da Milano (più l’ad Castagna) e due indipendenti.

M.