Uno studio clinico coordinato dallOspedale Pediatrico Bambino Gesù ha dimostrato che è possibile per questi bambini recuperare in modo rapido laltezza perduta. I risultati della ricerca sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Arthritis and Rheumatology”. “La sperimentazione, durata 5 anni e conclusasi nei primi mesi del 2015, è stata condotta su 112 piccoli pazienti seguiti in 47 centri di reumatologia Pediatrica, situati in 4 Continenti. Gli studi si sono concentrati sullinibizione dellinterleuchina-6, una delle molecole-guida dellinfiammazione prodotta in grande eccesso nei piccoli pazienti. Si è dimostrato che non solo si conseguono grandi vantaggi dal punto di vista del controllo della malattia (come da un precedente studio pubblicato sul New England Journal Medicine nel 2012), ma che è anche possibile recuperare laltezza staturale perduta. Infatti, rispetto al periodo prima del trattamento è stato osservato un incremento di crescita pari, in media, a 3 centimetri allanno. Il risultato è stato raggiunto grazie ad un cambiamento di strategia. Non più utilizzo di farmaci che applicano una immunosoppressione generalizzata (che cioè inibiscono la risposta dellintero sistema immunitario) ma adozione di un approccio a target: per obiettivi. In questo caso, la lotta si conduce solo nei confronti di una delle molecole-guida che produce linfiammazione”. “Prima del trattamento – spiega il dott. Fabrizio De Benedetti, responsabile di Reumatologia e del Laboratorio di Ricerca di Reumatologia del Bambino Gesù – circa l80% dei pazienti aveva una crescita ridotta, al di sotto del normale rispetto alla loro età. Durante il trattamento, invece, solo il 15% presentava ancora questa tendenza, mentre in tutti gli altri veniva rilevata una crescita al di sopra del normale. Nel corso della sperimentazione, è stato inoltre dimostrato come i bambini non solo riprendano la crescita normale, ma abbiano addirittura una crescita di recupero, che permette di riacquistare laltezza perduta”. “Unaltra buona notizia – spiega il dott.Fabrizio De Benedetti – è che alcuni dei bambini sottoposti a terapia, oltre a mantenere lartrite in remissione, a un certo punto possono perfino sospendere il farmaco e non ricadere più nella malattia stessa. Questo significa che il sistema immunitario del paziente si resetta e torna a funzionare in maniera appropriata. I dati sono ancora preliminari, ma tutto questo deve generare un senso di ottimismo: soprattutto da parte dei genitori. Lartrite idiopatica giovanile in tutte le sue forme, infatti, fino a poco tempo fa era considerata la causa principale di handicap acquisito in età giovanile, mentre ora non lo è più”.