Enrico Letta, sotto il palco, è stritolato tra gli abbracci dei dirigenti dem e le richieste di selfie dai militanti. Pochi metri dietro le spalle del segretario Pd il portone di Santi Apostoli, la storica sede dell’Ulivo di Romano Prodi. Un luogo non casuale. Emozionato di tornare qui? “Abbiamo scelto apposta Santi Apostoli”, dice Letta all’Adnkronos. E aggiunge: “I simboli contano”. Un buon auspicio per il futuro? “Ne sono certo”, risponde il segretario dem.
“Non dobbiamo montarci la testa” però, ripete a tutti gli interlocutori. Ma oggi “abbiamo stravinto e dimostrato di poter essere un’alternativa vincente”, dice Letta con una bottiglia di champagne in una busta. “E’ il regalo di una nostra grande fan e stasera ce la berremo”. A piazza Santi Apostoli converge lo stato maggiore dem per festeggiare il ritorno alla guida del Campidoglio con Roberto Gualtieri. Da Nicola Zingaretti a Dario Franceschini passando per le capigruppo in Parlamento, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, e poi il vicesegretario Peppe Provenzano, Francesco Boccia, Matteo Ricci fino a Goffredo Bettini e tanti altri.
Ma ci sono anche gli esponenti della coalizione che ha vinto a Roma: da Federico Fornaro e Loredana De Petris di Leu e poi, tra gli altri, Stefano Fassina e ancora Bobo Craxi e anche Luciano Nobili di Italia Viva. In piazza le bandiere del Pd con quelle dei socialisti, della lista Sinistra Civica Ecologista. Il centrosinistra che torna. Uno schieramento in cui “il ruolo del Pd è quello del partito guida e federatore”, dice Letta.
“Voglio rassicurare tutti gli alleati che l’atteggiamento generoso e federatore del Pd e non vira improvvisamente a seconda dei risultati che ci sono”, assicura Letta. Il lavoro è appena iniziato e l’obiettivo dichiarato è “tenere assieme tutti quelli che sono stati nostri alleati in queste amministrative” in vista delle politiche. Da Renzi e Calenda fino ai 5 Stelle.
Per il segretario del Pd è possibile e gli stessi elettori nel voto lo hanno dimostrato: “Gli elettori che sono più avanti di noi, gli elettorati di centrosinistra si sono saldati in una coalizione larga che ho testardamente voluto costruire”. Sebbene quando Gualtieri in piazza cita Virginia Raggi, dalla folla parta qualche fischio. Il neo sindaco di Roma, da parte sua, rilancia la necessità di unirsi: “Unire il centrosinistra è possibile, si vince a Roma e si può vincere anche quando ci sarà la sfida nazionale perché il paese non deve tornare in mano alla destra”.
E ringrazia Letta per “guida giusta. Enrico sarà la sorpresa dei prossimi anni”. Sul piccolo palco, allestito in fretta a furia per una piazza improvvisata, salgono i mini sindaci eletti nei municipi a Roma: tutti vinti dal centrosinistra tranne uno. “Non siamo più il partito della Ztl”, ci tiene a sottolineare Letta. Sventolare di bandiere e ‘Bella Ciao’ che parte spontanea dalla piazza a chiudere i festeggiamenti. (di Mara Montanari)