L’affermazione del centrosinistra alle elezioni amministrative “ha conciso con una crisi profonda politica della destra” che “ha scelto candidati improvvisati, soprattuto a Roma, dove è stato evidente che la candidatura Michetti non era adeguata a governare la città”. Lo ha detto Goffredo Bettini a Radio24.
“C’è stato un combinato disposto tra l’affermazione della prospettiva del centrosinistra con la crisi della destra, divisa, che non ha preso bene le misure con Draghi, non ha capito che gli italiani con la pandemia vogliono regole e sicurezza, non ha capito il ruolo dell’Europa e si trova di fronte alla grande domanda su dove vuole andare”, ha aggiunto il dirigente del Pd.
Quindi, parlando delle prospettive di governo, Bettini avverte che “ci dobbiamo preparare a tutto”. “Io mi attengo molto all’obiettivo che il segretario ha dato al Pd, sostenere Draghi lealmente fino al 2023 -spiega il dirigente dem-. La conclusione della legislatura sarebbe un fatto positivo, Draghi sta lavorando bene e il Pd si trova a casa propria. Però con l’atteggiamento della Lega e con l’opposizione dura, furi le righe, della Meloni, io non so quanto poi questa nostra volontà di sostenere fino al 2023 il governo sia realistica. Ci dobbiamo preparare a qualsiasi tipo di scenario”.
“Su Draghi non mi permetto di dire niente, se va al Quirinale o no. Ma attenzione perché noi di Draghi abbiamo bisogno, qualsiasi ruolo egli ricopra. No vorrei che si svesta l’altare del Quirinale e anche quello del governo e abbiamo perso Draghi”, ha concluso.