(Adnkronos) – ”Un problema colossale”. Se il conflitto Russia-Ucraina dovesse durare a lungo per il sistema imprenditoriale italiano si porrebbe un problema colossale. Non ha dubbi Alberto Baban ex presidente di Piccola industria di Confindustria e presidente di Venetwork, nel tracciare uno scenario pieno di ripercussioni negative per il Made in Italy. ”La situazione di oggi -dice all’Adnkronos- è frutto del fallimento totale di 20 anni di mancata politica energetica, industriale ed estera, e dell’incapacità ad avere una lettura geopolitica su come si stava posizionando il mondo. E l’aggravante è che qualsiasi tipo di discussione si è spenta di fronte ai muri ideologici”.
Baban invita ad andare a rileggersi ”le dichiarazioni di chi definiva inutile il Tap e oggi sostiene che il gasometro sia strategico. Purtroppo molto spesso non c’e’ la memoria di quello che si fa o si dice e non è mai colpa di nessuno”. Il problema però è che ”di fronte allo stravolgimento di scenari geopolitici e geoeconomici l’Italia si trova impreparata, non ha una visione di lungo periodo nella gestione della politica industriale”. E a rimetterci, secondo l’imprenditore ”sono proprio le aziende, che non possono incidere sulle scelte di lungo periodo della politica, ma solo subire i risultati delle linee adottate in passato”. Il risultato è che ”oggi gli aumenti delle materie prime combinati con l’aumento del costo dell’energia stanno mettendo fuori mercato le imprese”.
Una situazione ”difficile da leggere per i consumatori che vedono i prezzi in aumento e micidiale per le imprese che gli effetti negativi li hanno immediatamente”. La preoccupazione è ”fortissima. Dopo il covid le aziende sono state reattive nel rimettersi in marcia, ma ricordo che sono anche le prime a patire in situazioni di difficoltà”. E non è solo un problema che riguarda gli imprenditori: ”attenzione -sottolinea Baban- se non si sta dentro con i costi, l’impresa può diventare un problema sociale”. Per questo motivo secondo l’imprenditore ”alla politica va chiesto di fare qualcosa subito per l’immediato ascoltando le imprese, perchè non possono far sempre da cuscinetto e scudo nelle situazioni difficili”.