(Adnkronos) –
Cinquanta civili – donne, bambini ed anziani – sono stati evacuati “con molte difficoltà” dall’impianto di Azovstal, a Mariupol. Ad annunciarlo è stata la vicepremier Iryna Vereshchuk. “Siamo riusciti oggi a fare uscire 50 donne, bambini ed anziani. Se domani andrà tutto secondo i piani, continueremo l’evacuazione”, ha aggiunto, accusando la parte russa di aver violato il cessate il fuoco in vigore durante le evacuazioni”.
“Il processo di evacuazione dall’acciaieria è in corso. Per il momento è difficile commentarlo o parlare dei risultati perché non si è concluso. Quando quelle persone saranno in territorio sotto controllo ucraino, quando saranno stati presi in consegna e saranno in salvo, allora parleremo di numeri. Quindi è troppo presto per fare commenti”, ha dichiarato il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, intervenendo questa sera alla televisione ucraina. Lo riporta la Cnn.
In un video, il consigliere di Zelensky Oleksy Arestovich ha sottolineato che “stiamo facendo di tutto per salvare la gente da Azovstal a Mariupol, dove i difensori ucraini combattono in uno scontro non alla pari: lo stabilimento viene continuamente attaccato con artiglieria navale, aviazione, carri armati, e altre armi”. “Ci sono tre direzioni principali in cui sono in corso i combattimenti -spiega Arestovich- nella regione di Luhansk, il nemico cerca di accerchiare Rubizhne, Popasna e Severodonetsk e cerca di sfondare la vecchia linea di confine presso Avdiivka. La seconda direzione è da Hulyapole a Zaporizzhia mentre la terza da Kherson verso Kryvyi Rih”. “Le forze maggiori, il nemico le concentra attualmente da Izuym verso Kramatorsk Slaviansk e da Severodonetsk verso Popasna. Tuttavia il nemico non riesce ad avanzare, e le nostre forze armate riescono a tenere la difesa anche se a prezzo alto”. Secondo il consigliere di Zelensky, l’esercito russo sta avendo delle gravi perdite nelle direzioni principali. Il nostro esercito -aggiunge- è riuscito ad avanzare nella regione di Kharkiv e nella regione di Kherson. Per ore sono delle vittorie tattiche, che presto potrebbero diventare vittorie operative”.
RUSSI SPARANO SUI CIVILI – Le truppe russe hanno sparato contro un veicolo di evacuazione che si stava muovendo nella zona dello stabilimento Azovstal, ha riferito oggi il battaglione Azov, denunciando l’ennesima violazione del cessate il fuoco. “Una macchina si stava dirigendo verso i civili per evacuarli dall’impianto. A seguito degli spari, un combattente è stato ucciso e sei sono rimasti feriti”, ha scritto il battaglione su Telegram, sottolineando che la parte russa continua a violare tutti gli accordi e non aderisce alle garanzie di sicurezza durante l’evacuazione dei civili. “La situazione nell’acciaieria adesso è critica, è critica da tempo e adesso sta peggiorando” ha detto alla Bbc uno dei combattenti ucraini assediati da settimane in Azovstal, raccontando che “per due giorni le truppe russe hanno assaltato attivamente l’impianto, respingendo i difensori con il supporto dell’aviazione, dell’artiglieria e delle armi pesanti. Ci sono state perdite e altre persone sono state ferite, non siamo stati in grado di portare via i feriti”.
”Mariupol è stata torturata a morte” e la città portuale sul Mar Nero è ”un esempio di come la tortura e la fame siano usate come armi di guerra” dai russi che ”pensano di agire impuniti in quanto potenza nucleare”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivolgendosi al think tank londinese Chatham House. ”Tanta disumanità e crudeltà è il modo in cui l’esercito russo tratta le persone”, ha aggiunto Zelensky affermando che a Mariupol ”la morte non viene causata dalla guerra, da un evento militare. Qui le persone sono state torturate a morte. Questo è terrorismo e odio”. Zelensky ha quindi aggiunto che ”Mariupol è stata devastata”, che ”l’intera città è stata distrutta”. Affermando che l’Ucraina ha bisogno di armi e di attrezzature per rompere l’assedio alle acciaierie Azovstal, Zelensky ha dichiarato che ”la Russia continuerà ad attaccare l’Ucraina finché non la fermeremo”.