Non soltanto le questioni relative all’audio nel quale Di Maio avrebbe parlato ai militanti dei dissapori con Salvini e la Lega. Da un punto di vista molto più pragmatico, è sulle Autonomie, oltre che sulla TAV, che si sta discutendo molto tra le due anime del governo.
I nuovi elementi di discussione e di distanza tra leghisti e grillini sono relativi a Tav e autonomie. Che cosa sta succedendo, in particolar modo, su quest’ultimo tema?
Il vicepremier del Movimento Luigi Di Maio parla di modifiche al progetto di riforma sulle Autonomie e in pratica mette ulteriore benzina sul fuoco dei leghisti.
A rispondergli, in particolare e Stefani, la ministra per gli affari regionali: “Non capisco di quale nuovo testo stia parlando”. E si inserisce il governatore Zaia: “Sono i no M5S che danneggiano il Sud”.
Tra Tav e autonomia, dunque, il governo barcolla. E se sull’Alta velocità i pentatellati chiedono a Salvini di spiegare perchè ha cambiato idea, sui poteri delle regioni si registra invece un vero e proprio stop da parte vicepremier M5S.
Aggiornamento ore 7.17
Luigi Di Maio, presso l’università Federico II di Napoli, afferma: “Stiamo scrivendo una nuova autonomia, un’autonomia migliore. Le risorse devono essere ripartite equamente in tutta Italia”. E il suo sembra quasi un tentativo per rivendicare il ruolo del Movimento.
“Per come era stata progettata, questa autonomia andava a discapito non solo delle regioni del sud, ma anche del centro. L’esempio è la scuola. Grazie al M5S si è scongiurato il problema dei docenti su base regionale”, critica. “Credo che l’autonomia si debba fare, ma senza danneggiare altre regioni. Perchè l’autonomia sarà fatta, ma nessuno può permettersi di indebolire l’Italia: e indebolire il centro-sud significherebbe fare un danno a tutta l’italia. Anche no”, afferma poi.
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Che sia una situazione critica, quasi un work in progress particolarmente ispido, quello delle Autonomie (tra le altre tematiche bollenti di queste settimane) per il governo, ovvio, non ci piove. Ma che le dichiarazioni di Di Maio vengano lette in modo critico dalla Lega, altrettanto.
Una dichiarazione questa del vice premier pentastellato che, in modo evidente, non può non piacere alla Lega e alla ministra agli Affari regionali Erika Stefani. La quale replica in modo abbastanza piccato.
“Non capisco di quale nuovo testo sulle autonomie parli il capo del M5S e mi chiedo dove fosse alle ultime riunioni quando ha avuto l’occasione di discutere l’idea di questo osservatorio di cui io sento parlare oggi per la prima volta”. Dice la ministra.
Dopodiché, critica ancor più veementemente. “Dopo un anno di discussioni mi auguro che nessuno voglia rimangiarsi slealmente la parola e l’impegno, di cui il presidente Conte è garante. Sembra che qualcuno abbia deciso di proteggere una certa cattiva politica deleteria per il Sud“.
Si sentono poi chiamati in causa ovviamente anche i governatori del Nord, che già erano in tensione in quanto tale sul dossier autonomia.
Il presidente del Veneto Luca Zaia replica intervenendo ai taccuini di Affaritaliani.it: “A Di Maio rispondo così: sono i suoi no che danneggiano il Sud”, trancia in modo molto netto.
Insomma, come si evince, un capitolo tutt’altro che chiuso, in un verso o in un altro, dal punto di vista governativo e non solo.
Aggiornamento ore 17,48