AUSTRIA – DUE MINORENNI SI ARRUOLANO NELL’IS: PENTITE, TENTANO DI FUGGIRE DA RAQQA. UNA E’ MORTA, L’ALTRA SCOMPARSA

Impressiona la storia di  Samra e Sabina ed il loro tragico destino. Due minorenni che hanno lasciato l’Austria per abbracciare la causa jihadista. Ma quello della radicalizzazione  è un fenomeno in grande espansione, che investe tutto il mondo migliaia di persone. Basta pensare che, soltanto in Austria, sarebbero già 130 le persone che sono partite con destinazione Siria. Alexander Marakovits, portavoce del ministro degli Interni austriaco, spiega che  la maggior parte di essi sono molto giovani. “Se riusciamo a prenderli prima che lascino il paese abbiamo una possibilità di aiutarli – ha sottolineato Marakovits – ma una volta partiti, anche se cambiano idea, è quasi impossibile che riescano a tornare indietro”. Così è andata a finire: intenzionata a tornare a casa dopo aver assistito agli orrori della guerra, la 17enne Samra Kesinovic, da alcune testimonianze sarebbe stata massacrata di botte, fino a morirne, da coloro che fino a pochi mesi fa prima riteneva i suoi miti. Un’altra versione racconta invece che sia rimasta uccisa nel corso di un conflitto a fuoco. In ogni caso c’è un’unica certezza: voleva tornare a casa. La piccola Samra, insieme alla sua amica del cuore – Sabina Selimovic –  era fuggita da Vienna alla volta della Siria dove, in nome di Allah (ripeteva) era intenzionata a dare il suo apporto ai combattenti dell’Isis. Il Dayli Mail ha raccontato la sua storia ed il  ’The Local’ ne ha pubblicato la morte, dopo aver raccolto la testimonianza di una tunisina che, con Samra e Sabina aveva tentato la fuga da Raqqa. E dire, che appena poche settimane prima, le due erano apparse orgogliose sui social, armate di Kalashnikov e circondate dai loro ‘amici’ jihadisti. Secondo le autorità austriache, ‘dietro il lavaggio del cervello’ – o radicalizzazione – delle giovani, ci sarebbe la mano di Mirsad O., un predicatore islamico della Bosnia (già finito in manette in quanto legato ad una presunta rete di finanziatori degli jihadisti), che vive a Vienna, e che si fa chiamare ’Ebu Tejma’. Attraverso la ricostruzione dei fatti, appena giunte in Siria, le ragazze hanno sposato due guerriglieri dell’Isis. Dopo una breve convivenza a quattro, Sabrina si sarebbe trasferita altrove col marito. In un’intervista via messaggio con il ‘Paris Match’, la giovane aveva affermato di stare bene e di divertirsi in Siria da dove, a piedi, aveva poi raggiunto Raqqa: “Qui sono davvero libera – scriveva entusiasta l’austriaca – Posso praticare la mia religione, mentre a Vienna non era possibile.” La loro storia era in realtà seguita anche dall’intelligence e, in un’informativa, David Scharia, del comitato contro il terrorismo del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha poi affermato di aver “ricevuto da poco delle informazioni riguardo due ragazze 15enni, di origine bosniaca, che hanno lasciato l’Austria. Tutti, sia i servizi dell’intelligence sia i familiari le stanno cercando. Entrambe sono state reclutate dal sedicente Stato Islamico. Una di loro è morta durante un conflitto in Siria, mentre dell’altra si sono perse le tracce”.

M.