“Se i piani vaccinali andranno come previsto, è immaginabile per l’estate un allentamento dei divieti di circolazione, che darà un po’ di respiro al turismo e non solo in singole località”.
Ad ipotizzarlo, del resto come tutti, è Mara Carfagna, ministro del Sud, certa che se campagna vaccinale andrà come si pensa, potremmo goderci un’estate sicuramente molto più serena rispetto ad oggi.
Una premessa ottimistica, anche in virtù del lungo e doloroso viatico sopportato dal settore turistico che, specialmente, al Sud, rappresenta un fortissimo gancio economico.
Tuttavia la ministra, spiegando che “molte zone turistiche stanno lanciando proposte in questa direzione”, in riferimento al modello greco, che garantisce ‘isole covid-free’, tiene ad avvisare che da noi purtroppo il contesto è ben diverso, per non dire peggiore: “La situazione della Grecia non è paragonabile con la nostra: hanno avuto circa ottomila vittime del Covid, noi oltre centomila“.
Altro tema, profondamente legato alla pandemia, l’evidente divario tra Nord e Sud, soprattutto in ambito sanitario. Dunque cosa e come fare per recuperare questo enorme ‘gap’? “In realtà il contrasto alla pandemia ha visto situazioni di difficoltà distribuite a macchia di leopardo…” dunque, osserva la Carfagna, “Il virus ci ha obbligato a riscoprire il valore delle infrastrutture sanitarie e della sanità di prossimità. Significano migliore assistenza, ma anche opportunità di lavoro per i giovani e le donne, e magari il ritorno in patria delle migliaia di infermieri e medici che abbiamo formato e sono poi emigrati all’estero per trovarsi un’occupazione”.
Pensando invece all’attualità, finalmente, “la campagna vaccinale si è messa a correre e, finalmente, si può coltivare un po’ di ottimismo“. Ne consegue quindi una concreta possibilità di tornare a ‘riaprire’: “Abbiamo già riaperto le scuole, fino alla prima media, ed è un segnale importante per milioni di famiglie. Per il resto, il governo è perfettamente consapevole delle aspettative. Se i dati lo consentiranno, deciderà di conseguenza“.
Ed ancora, la legge elettorale? “E’ un dibattito che non mi ha mai appassionato e che oggi, con un’epidemia che fa più di 400 morti al giorno e oltre un milione di italiani potenzialmente disoccupati, sarebbe davvero lunare”. Eventualmente, aggiunge, ’’Spero in una legge elettorale largamente condivisa, che non sia fatta da qualcuno contro qualcun altro: le regole vanno fatte tutti insieme, poi ognuno gioca la sua partita”.
Nel frattempo, da alcune settimane si è tornati a parlare del Ponte di Messina ma, premette subito la ministra, “resta un obiettivo, ma come è stato ripetutamente chiarito non può rientrare nella pianificazione del Pnrr, che riguarda opere completabili in 5 anni, e quindi consentirebbe al massimo di intervenire sulle opere a terra”.
Poi la responsabile per il Sud coglie anche l’occasione per smentire voci secondo cui, all’interno del governo, vi sarebbero delle spaccature e dunque oggi, in occasione dell’esame sul nuovo decreto anti Covid, presso il Consiglio dei ministri, andrà tutto per il meglio anche perché, assicura, la divisione tra ministri ‘aperturisti’ e ‘rigoristi’ “è una forzatura della stampa”.
Del resto, prosegue, ”Il bipolarismo sulle aperture mi sembra davvero una forzatura giornalistica”, anche perché ciò che in realtà legittima l’attuale formazione guidata da Draghi, è la situazione sanitaria e l’andamento dei contagi, ”Siamo tutti consapevoli che sono i dati dei contagi, dei ricoveri e dei vaccinati a ‘comandare‘”.
Ad ogni modo, afferma “L’adesione al governo Draghi, a un governo di salvezza nazionale con fortissime connessioni europee, ha cambiato le carte di tutta la politica italiana. Destra, centro, sinistra, Cinque Stelle hanno avviato, tutti, importanti processi di cambiamento”.
Sule polemiche all’interno del Pd circa le presenze ‘in rosa’, grazie alla nomina delle due capigruppo donna, la Carfagna osserva ”Credo che l’area del centrodestra sia stata esemplare nelle opportunità che ha offerto alle donne alla guida delle massime istituzioni, in posizioni di governo, nella guida dei gruppi parlamentari, nelle candidature regionali”. Anzi, in questo senso, l’esponente azzurra è convinta che, nell’ambito della politica, il suo schieramento abbia fatto da ‘apripista’ sulla parità di genere. Dunque non c’è bisogno di dover necessariamente pensare ad un leader donna: ”Non abbiamo davvero niente da dimostrare, dobbiamo solo proseguire sulla strada intrapresa: premiare il merito e le capacità“.
Poi, inevitabile, l’argomento centrodestra, con Forza Italia che “ha ‘riscoperto’ con decisione la sua natura liberale, europeista, moderata e spero che continui su questa strada, che la premia anche nel consenso”, un’occasione di ulteriore crescita per il centrodestra.
Riguardo poi alle imminenti comunali, ancora poco affrontate, la ministra replica che “Le elezioni si svolgeranno in autunno e c’è tutto il tempo di arrivare a decisioni condivise“. C’è quindi abbastanza tempo perché maturino scelte unitarie intorno ai nomi da candidare. Tuttavia, per ciò che interessa la ‘sua’ Campania (si voterà a Napoli), a chi le domanda cosa ne pensa dell’eventuale candidatura del pm Catello Maresca, risponde diplomaticamente che ”La convergenza di Lega e FdI su una tradizionale posizione di Forza Italia, quella di selezionare candidati nella società civile anziché tra i professionisti della politica, è una novità importante che faciliterà le scelte“.
Max