L’epidemia di coronavirus negli Stati Uniti si sta diffondendo molto rapidamente. Dopo la Cina e l’Italia è il Paese più colpito con più di 32 mila casi e almeno 400 morti. Gli Stati più colpiti sono quello di New York, che ha superato quota 15 mila casi (il 6% su scala globale) e più di 120 morti, la California e lo Stato di Washington con più di 1800 casi ciascuno. Andrew Cuomo, il governatore dello Stato di New York, epicentro della pandemia, ha chiesto agli ospedali di aumentare la capacità delle terapie intensive del 50% e ha adottato misure sempre più stringenti per limitare la diffusione del virus. New York City, la città americana più colpita, necessita di aiuti da parte del governo federale per sopperire alla mancanza di attrezzature mediche: “Se non avremo l’attrezzatura, perderemo delle vite”, ha detto il sindaco della città, Bill De Blasio.
Anche l’Illinois, la California e il Nevada hanno adottato restrizioni delle libertà individuali per combattere il virus.
Per rispondere all’emergenza l’amministrazione di Donald Trump vuole stanziare fino a 4 mila miliardi di dollari. Un piano “salva America” in grado di far respirare Wall Street e stabilizzare l’economia per 10-12 settimane.
Il pacchetto di aiuti, in discussione al Senato, prevede lo stanziamento di 4 mila miliardi di liquidità per le imprese e il pagamento di 3000 dollari per famiglia (nuclei di quattro persone).
Ad annunciare lo stanziamento record è stato il segretario al Tesoro Steve Mnuchin in un’intervista alla Fox. I critici di Trump temono che la Casa Bianca sfrutti l’emergenza, annunciando cifre eccessive, per fini elettorali.
L’emergenza legata al coronavirus ha infatti costretto tredici Stati a posticipare le primarie, ma è prevedibile che molti altri seguano il loro esempio. Per ora la corsa verso la presidenza si trova in un cul-de-sac.
Mario Bonito