Cera una volta lo sfotto, anche la parolaccia, e tavolta persino le botte. Ma linvoluzione sociale che da sempre accompagna le domeniche calcistiche di alcuni frequentatori delle curve (certo non tifosi), ha concorso alla degenerazione totale, trasformando il calcio in un pretesto, una sorta di zona franca dove esercitare poteri criminali o, peggio, politici. Certo non vale per tutti gli stadi e per tutte le tifoserie, e anche laddove lignoranza la fa da padrone, non necessariamente alla base vi sono interessi criminali o politici. Questo per dire che rispetto a certi fenomeni, le letture possono essere differenti e controverse e certo non sta a noi avventurarci nella psicologia o sociologia giovanile per riuscire ad interpretare (sempre che alcuni poi si rendano conto di valicare limiti oggettivamente sacri), diatribe o provocazioni che si susseguono di domenica in domenica. Fatto sta che lultima trovata di alcuni supporter della Lazio, anche se pensata come uno sfottò, è invece arrivata come una bestemmia, sollevando dure e forti proteste. Gli adesivi girati allo stadio Olimpico, con la foto di Anna Frank con la maglietta della Roma, e sotto scritto Romanista ebreo, ha giustamente mandato su tutte le furie Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma la quale, attraverso Twitter ha scritto: ’’Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi’’. Commentando la cosa con lagenzia di stampa AdnKronos, Ruben Della Rocca, vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, ha dichiarato che “E’ paradossale che dopo che alla Lazio era stata chiusa la curva nord per i cori razzisti contro due giocatori di colore del Sassuolo venga aperta la curva sud a un euro e i tifosi laziali esportino il razzismo anche in curva sud. Basta, siamo stanchi la foto che abbiamo postato su twitter è stata presa direttamente dal profilo Instagram di un tifoso laziale che si vantava con altri tifosi scrivendo: ’ai romanisti abbiamo lasciato un ricordo… As Roma m…a’. Insomma i tifosi laziali hanno esportato razzismo antisemita anche in curva sud. Questo atteggiamento è una sfida alle istituzioni che ne devono prendere atto e devono farsi carico del problema. La società deve prendere provvedimenti – conclude Della Rocca – Per quale motivo le persone che vanno allo stadio devono fare una serie di controlli come avviene in aeroporto e poi chiunque può entrare con una foto di Anna Frank con la maglia della Roma senza subire alcuna conseguenza?’’. La vicenda in breve è arrivata ovunque, e Luca Lotti, ministro per lo Sport, ha condannato con forza il grave episodio di antisemitismo che si è verificato allo stadio Olimpico. Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma. Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati”, ha concluso. Il caso è approdato anche alla procura Figc, ed il presidente Figc, Carlo Tavecchio ha affermato che “Offendono una comunità e tutto il nostro Pese, è un atteggiamento inqualificabile”. Il procuratore federale Giuseppe Pecoraro, una volta analizzata la vicenda, deciderà come procedere. E’ probabile l’apertura di un’inchiesta che potrebbe portare a un deferimento del club biancoceleste. Dal canto suo la Questura di Roma ha diffuso una nota dove spiega che “Adesivi nei confronti dei tifosi della Roma, non segnalati dagli steward nella giornata di ieri, sono stati trovati su una vetrata allinterno della curva sud; alcuni di questi, peraltro, raffigurano Anna Frank con la maglietta della Roma. In corso da parte della Polizia Scientifica i rilievi del caso per le successive valutazioni”.
M.