Avete mai avuto il sospetto che il vostro telefono vi spiasse? Magari perché, mentre eravate al bar, avete parlato dell’ultimo modello di un’auto che a ve piace e poco dopo su Google avete trovato la segnalazione di un concessionario di quella casa automobilistica? Ebbene, probabilmente avete ragione: i nostri smartphone ci ascoltano sempre, anche quando non stiamo telefonando. E a dirlo, questa volta, è nientemeno che il Garante per la privacy.
Lo spunto da un’inchiesta giornalistica
L’autorità italiana ha avviato un’istruttoria ed è convinta che questo fenomeno sia legato a interessi di tipo commerciale: in sostanza, dice il Garante, i microfoni degli smartphone sarebbero sempre accesi a carpire informazioni rivendute poi ad apposite società allo scopo di formulare proposte commerciali. Un fenomeno sempre più diffuso, che sembrerebbe causato anche dalle app che scarichiamo sui nostri cellullari: molte applicazioni, infatti, inseriscono anche l’utilizzazione del microfono tra le autorizzazioni di accesso che richiedono al momento del download. Noi magari accettiamo senza pensarci troppo e ignorando quale utilizzo verrà fatto dei nostri dati. E la trappola è scattata. Su questo illecito uso di dati il Garante per la privacy ha avviato un’indagine dopo che un servizio televisivo e diversi utenti avevano segnalato come basterebbe pronunciare alcune parole sui propri gusti, progetti, viaggi o semplici desideri per vedersi arrivare sul cellulare la pubblicità di un’auto, di un’agenzia turistica, di un prodotto cosmetico.
Aperta una istruttoria: ora si indaga
L’Autorità ha avviato un’istruttoria, in collaborazione con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, che prevede l’esame di una serie di app tra le più scaricate e la verifica che l’informativa resa agli utenti sia chiara e trasparente e che sia stato correttamente acquisito il loro consenso. La nuova attività del Garante si affianca a quella già avviata sulla semplificazione delle informative, attraverso simboli ed immagini, affinché gli utenti e i consumatori siano messi in grado in maniera sintetica ed efficace di fare scelte libere e consapevoli.