Attentato in Pakistan: sei morti a Lahore

Quando è esplosa la bomba presso il santuario a Lahore, in Pakistan, erano in centinaia le persone che si trovavano all’interno dell’edificio, come ha spiegato il capo della polizia cittadina Ghazanfar Ali, citato dall’agenzia AFP. L’area del santuario è stata circoscritta dalla polizia per svolgere le operazioni necessarie. Data Darbar è uno degli edifici dedicati al culto più vasti di tutta l’Asia del sud, e per questo motivo è stato anche in passato oggetto di attacchi terroristici. Nel 2010 l’attacco kamikaze che portò alla morte ben 40 persone, dopo il quale il luogo è stato posto sotto stretta sorveglianza. I militanti islamici, come il gruppo di Stato Islamico in Pakistan, hanno spesso attaccato i sufi con atti terroristici, in quanto per certe frange estreme le visite ai santuari sufi e altri riti connessi vengono recepiti come non puramente islamici. Dai video trasmessi nel paese si notano i danni causati dalla deflagrazione della bomba, che in base ai rapporti della polizia, in attesa di maggiori dettagli, sarebbe stata posta per sferrare “un attacco suicida diretto a veicoli di sicurezza”. Lo Stato del Pakistan è diventato ultimamente teatro di numerosi attacchi terroristici: il più eclatante nel 2014 a Peshawar, con la morte di 150 persone e fra di esse la maggior parte erano bambini. Nonostante, da quel momento, sia aumentata la stretta per i controlli di sicurezza, gli attacchi di matrice estremista islamica continuano in particolare a Lahore, secondo centro del Pakistan per grandezza, e in generale in tutta la ricca provincai del Punjab.