Dietro la strage di Kerman c’è lo Stato Islamico. Con una nota pubblicata sui social, l’Isis ha rivendicato la responsabilità di quanto accaduto mercoledì 3 gennaio in Iran, a Kerman. In occasione delle celebrazioni per la morte del generale Qassam Soleimani, è stato sferrato un attacco causato da due kamikaze che ha provocato la morte di 80 persone e oltre 100 feriti.
Durante le commemorazioni dell’ex capo delle forze Qods delle guardie rivoluzionarie, si sono avvertite due esplosioni nei pressi del cimitero della città. Inizialmente si pensava a due zaini imbottiti di esplosivo, ma dopo la rivendicazione dell’Isis si è scoperto che l’attacco è avvenuto per mano di due kamikaze.
“Nell’ambito di una battaglia, con la grazia di Dio Onnipotente, i due fratelli martiri, Omar Al-Muwahid e Saifullah Al-Mujahid, si sono avviati verso un grande raduno di sciiti politeisti vicino alla tomba del loro leader morto, Qassem Suleimani, dove hanno fatto esplodere le loro cinture esplosive in mezzo alla folla, provocando l’uccisione e il ferimento di oltre 300 sciiti”.
Ancor prima della rivendicazione stessa, diverse voci avevano avanzato l’ipotesi che dietro l’attacco ci fosse la mano dell’Isis poi confermata dal post