ATTACCO JIHADISTA ALL’HOTEL RADISSON BLUE DI BAMAKO: 170 OSTAGGI E ALMENO 9 MORTI

Un gruppo terroristico, composto da una dozzina di persone, si è asserragliato nell’hotel Radisson Blue di Bamako, capitale del Mali, prendendo in ostaggio almeno 140 ospiti e 30 membri dello staff. Il presidente dello Stato africano, Idriss Déby Itno, reclama subito un “attacco di matrice islamista”. “Condanno nella maniera più ferma possibile questo atto barbaro che non ha niente a che vedere con la religione”, ha detto il capo di Stato. I servizi di sicurezza del Mali sospettano, inoltre, che dietro l’attacco ci sia il network jihadista Ansar Din, di cui fa sapere di aver sventato vari progetti di attentati nella stessa capitale maliana ad opera delle due brigate Khalid Ibn Walid e Fronte di liberazione Massina. 

L’hotel, colpito da un attacco, con armi da fuoco e granate, organizzato da un commando di presunta origine jihadista, è stato preso d’assalto stamane. Secondo il personale alberghiero, quattro persone, a bordo di un veicolo con targa diplomatica, si sono avvicinate al luogo e hanno iniziato a sparare contro le guardie appostate nei dintorni dell’hotel. Alcune di queste sono fuggite, altre, presumibilmente due, sono rimaste ferite. Prima di aprire il fuoco, i terroristi hanno intonato la frase “Allahu Akbar” (letteralmente “Dio è il più grande”), grido di guerra già precedentemente e ampiamente adottato dai jihadisti nel corso delle loro scorrerie. In seguito, il commando ha cominciato a prendere gli ostaggi. L’assalto ha colpito il settimo piano della struttura dove, secondo il quotidiano francese Liberation, “si trovano le camere utilizzate dal personale di volo dell’Air France”. “Diversi feriti sono stati evacuati in ambulanza”, dicono alcune fonti della sicurezza locale che hanno assistito alla scena. Almeno tre degli ostaggi tenuti all’interno dell’hotel sono stati uccisi. Tra le vittime, come si legge sul quotidiano britannico “Mirror”, ci sarebbero anche degli stranieri, precisamente cittadini francesi e belgi.Il numero dei morti è ancora dubbio ma, in base anche a quanto riportato da diversi media, si sa con certezza che sono state liberate finora 15 persone. Gli assalitori hanno, in particolare, lasciato andare tutti coloro che si sono mostrati capaci di recitare versi del Corano. Lo riporta la Reuters, agenzia di stampa britannica, nel suo liveblog citando diverse fonti. Due donne sono state evacuate dalle forze di sicurezza. Si sta provvedendo, nel frattempo, a stilare una lista dei nomi degli ostaggi presi e della loro nazionalità. Anche l’Unità di crisi della Farnesina si è subito attivata: sono in corso verifiche sulla situazione.

L’albergo, ospitante anche personale turco della Turkish Airlines e, secondo l’agenzia Xinhua, clienti cinesi, era considerato il più sicuro della capitale, essendo situato nella zona lussuosa della città. Un ospite cinese avrebbe fatto personalmente sapere, attraverso il suo telefonino, di essere tra gli ostaggi assieme a numerosi connazionali. L’ambasciata Usa in Mali ha diramato, con un tweet, un’allerta in cui invita tutti i cittadini americani a non uscire di casa.

Proprio ieri il presidente francese Francois Hollande ha sottolineato il fatto che l’Isis considera la Francia rivale a causa dell’intervento di Parigi in Mali. In un discorso pubblico, il presidente ha, infatti, ricordato che nel 2013 la Francia ha aiutato il Mali, ottenendo una schiacciante vittoria sui terroristi. Molti gruppi jihadisti furono, in effetti, snidati proprio grazie a un’operazione militare internazionale su iniziativa francese, lanciata nel gennaio di due anni fa e ancora in corso. Tuttavia, alcune zone del paese rimangono ancora fuori dal controllo delle forze maliane straniere. Questa situazione ha permesso agli attacchi terroristici di estendersi, dall’inizio del 2015, al centro e, poi, al sud del paese.

Martina De Vito