(Adnkronos) – “Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esiste, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano; e la comunità internazionale è complice: questi sono i risultati”. Moni Ovadia, intellettuale ebreo, intervistato dalla AdnKronos, dopo la premessa che “la morte anche di una sola persona, sia essa israeliana o palestinese, è sempre una tragedia e va condannata con tutte le forze”, punta il dito contro la politica del governo israeliano e del premier Netanyahu, dopo l’attacco missilistico di Hamas e la risposta annunciata da Tel Aviv.
“Questa è la conseguenza di una politica di totale cecità, di occupazione e colonizzazione – sottolinea Ovadia – La Striscia di Gaza non è un territorio libero, è una gabbia, una scatola di sardine: è vero che dentro non ci sono gli israeliani, ma loro controllano comunque i confini marittimi e aerei, l’accesso delle merci, l’energia, l’acqua. Non a caso l’Onu aveva già dichiarato Gaza zona ‘non abitabile’. La situazione è vessatoria, dirò di più: è infernale. Come ci insegna persino l’Iliade, l’assedio è una forma di guerra… e allora? A Gaza non sono forse assediati da Israele? Poi, hanno deliberatamente lasciato il governo di Hamas perché per gli israeliani la rottura inter-palestinese fra Hamas e l’Olp-Al Fatah è stata fondamentale”.
Si potrebbe dire che, in un tragico gioco delle parti, Hamas è il miglior alleato di Netanyahu e viceversa… “Esattamente, l’uno favorisce l’altro – risponde – Oramai è chiaro che i governanti israeliani non vogliono uno Stato palestinese, vogliono che i palestinesi vivano così, non ribellandosi e non fiatando neanche quando gli portano via l’acqua o la luce. E la comunità internazionale – accusa Moni Ovadia – è schifosamente complice. Ora aspettiamo che al centinaio di morti israeliani si risponderà uccidendo un migliaio di palestinesi, rinforzando sia Netanyahu che Hamas…”. E come se ne esce fuori? “Non se ne esce: la soluzione ‘due popoli, due stati’ non è più praticabile per colpa di Israele, l’unica soluzione giusta sarebbe ‘due popoli, uno Stato’ ma è altrettanto impraticabile”.
(di Enzo Bonaiuto)