In Afghanistan la serenità è ancora ben lontana. La capitale Kabul ha vissuto due giornate tremende, macchiate da due sanguinosi attentati: il primo, ad opera del redivivo Isis, e il secondo quest’oggi, probabilmente ad opera dei talebani.
Questa mattina infatti un’autobomba è stata lanciata contro un convoglio statunitense, provocando il ferimento di quattro militari americani e uccidendo almeno quattro civili, di nazionalità afgana.
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L’attacco di questa mattina è stato rivendicato ufficialmente dai talebani, così come nel caso dell’azione terroristica di ieri, l’Isis si era assunto la responsabilità dell’attentato che ha provocato la morte di circa sei persone.
Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha dichiarato che l’obiettivo dell’attentato era un convoglio di “alti consulenti stranieri”, con il risultato di dieci vittime. L’azione terroristica di questa mattina avviene mentre a Mosca, una rappresentanza di talebani sta tentando una via di negoziazione con il governo Karzai.
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Le motivazioni dei talebani riguardano l’abbandono, da parte degli Stati Uniti, del territorio afgano. Sono diversi mesi infatti che la fazione tratta con i diplomatici americani per ottenere l’uscita dei 20 mila militari Nato: in cambio, la coalizione a guida americana pretende la garanzia che non si faccia dell’Afghanistan una base terroristica per la programmazione di nuovi attentati.
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