“Le donne, e soprattutto le donne dai 40 anni in giù, veramente non devono fare AstraZeneca, neanche la seconda dose, perché non ce n’è proprio bisogno”. Così ai microfoni di ‘In Vivavoce’ su Rai Radio 1 Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema e consulente del commissario straordinario all’emergenza coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo.
L’esperto, microbiologo all’università di Roma Tor Vergata, auspica dunque per il vaccino anti-Covid dell’azienda anglo-svedese – già oggi raccomandato dall’Agenzia europea del farmaco Aifa per l’uso preferenziale negli over 60 – non solo un ‘paletto’ relativo all’età, ma anche al genere. La stragrande maggioranza dei rarissimi casi di trombosi anomale registrate a seguito della vaccinazione, infatti, riguarda donne giovani. Dunque per loro doppia cautela con AstraZeneca? “Assolutamente sì – risponde Rasi – La cautela è soprattutto per le donne”, specie under 40. “I casi negli uomini sono ancora più eccezionali”.
Nelle giovani donne, l’ex numero uno dell’Ema sconsiglia AstraZeneca anche come richiamo post prima dose: “Si sta andando verso una seconda dose anche eterologa – sottolinea – Mi auguro che la Cts”, la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, “arrivi a questa conclusione perché tutte le evidenze sono a favore. Anzi, probabilmente” il mix tra vaccini “è ancora più efficace”.