“Ad Anagni ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa del controllo qualità prima di essere destinate a Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai Paesi a basso reddito. Il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere infialato. L’Ue sostiene pienamente la fornitura di Paesi a basso e medio reddito attraverso l’iniziativa Covax“.
Così, attraverso un comunicato, il gruppo farmaceutico anglo-svedese intervenendo su alcune “dichiarazioni inesatte”, che stamane parlavano di ben 29 milioni di dosi del vaccino, stipate nella struttura d Anagni.
AstraZeneca: “Nell’ultima settimana di marzo sono previste 10 mln di dosi per la Ue”
Come spiega la nota, ”Non è corretto descrivere come una scorta. Non ci sono esportazioni attualmente pianificate se non verso Paesi Covax“, riferendosi al programma internazionale deciso a supporto delle aree povere del mondo. “Ci sono poi altri 16 milioni di dosi in attesa del controllo di qualità prima di essere spedite in Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi Ue durante l’ultima settimana di marzo e il resto in aprile, perché le dosi vengono approvate per l’invio dopo il controllo di qualità”.
AstraZeneca: “Non si tratta di una ‘scorta’ ma di dosi da sottoporre al controllo qualità”
Dunque, conclude AstraZeneca, “non è corretto descrivere come una scorta questo pacchetto di dosi. Il processo di produzione dei vaccini è molto complesso e richiede tempo. In particolare le dosi devono attendere l’autorizzazione del controllo qualità dopo che l’infialamento è stato completato”.
Una doverosa precisazione per un’azienda – altrettanto legittimamente – ormai finita nell’occhio de ciclone…
Max