Il ‘refrain’ davvero insopportabile, è sempre quello: “i benefici complessivi del vaccino nella prevenzione di Covid-19 superano i rischi degli effetti collaterali” tuttavia, si è finalmente pronunciata poco fa l’Ema, è possibile un legame fra l’inoculazione del vaccino AstraZeneca ed alcuni casi di trombosi, nello specifico, di coaguli di sangue ‘insoliti’ con livelli di piastrine basse.
Dunque, attraverso una nota ufficiale, riassumendo le conclusioni seguite alle indagini del comitato di farmacovigilanza Prac, l’agenzia europea del farmaco ha affermato che “Le rare trombosi dovrebbero essere elencate come effetti collaterali molto rari del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca”.
Insomma, come vedremo, pur constatando che l’evento avverso di una trombosi, a due settimane dall’inoculazione, per quanto rara è possibile, l’Ema non si è espressa circa eventuali limitazioni.
Onestamente, una conclusione abbastanza discutibile e deludente che certo non rassicura nessuno.
Come spiega ancora la nota, ”Nel giungere alla sua conclusione, il comitato ha preso in considerazione tutte le prove attualmente disponibili, compreso il parere di un gruppo di esperti. E sulla base delle prove attualmente disponibili, non sono stati confermati fattori di rischio specifici”. Ma, si legge ancora, “Una possibile spiegazione di questi eventi rari (riferito ai coaguli di sangue con livelli bassi di piastrine, seguiti alla vaccinazione, ndr), è una risposta immunitaria al vaccino che porta a una condizione simile a quella vista talvolta in pazienti trattati con eparina e chiamata trombocitopenia indotta da eparina”.
Ma, ci domandiamo allora, sarebbe fondamentale sapere attraverso un’analisi preventiva, conoscere le potenzialità dei nostri anticorpi?
In virtù di questo l’Ema ‘avverte’ sia gli operatori sanitari, che le persone “che ricevono il vaccino che devono essere consapevoli della possibilità che si verifichino, entro due settimane dalla vaccinazione, eventi rari trombotici associati a bassi livelli di piastrine nel sangue. Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne con un’età inferiore a 60 anni ed entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati“. Dunque, raccomandano dall’Ema “le persone che hanno ricevuto il vaccino devono chiedere immediatamente assistenza medica se sviluppano sintomi”.
Dal canto suo, riassumendo il lavoro svolto, il Prac (comitato di farmacovigilanza dell’Ema), ha informato di aver effettualo “un’analisi approfondita su 62 casi di trombosi cerebrale e 24 di trombosi venosa, riportati nel database europeo EudraVigilance fino al 22 marzo. Di questi casi 18 sono stati fatali. Gli eventi rari sono stati riportati nei sistemi Eaa e nel Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone hanno ricevuto il vaccino”.
Ad ogni modo, i tecnici dell’Ema si sono ‘raccomandati’ circa la tempestività nel riconoscere da subito i segnali degli eventi avversi legati alle trombosi, perché, “Riconoscendo i segni precoci dei coaguli di sangue e delle piastrine basse e trattandoli precocemente, gli operatori sanitari possono aiutare le persone colpite da questi eventi nel loro recupero ed evitare complicazioni“. Tra i sintomi che debbono ‘allarmare’, il Prac annovera: mal di testa, vista offuscata, fiato corto, dolore al petto, persistente dolore addominale, o gonfiore delle gambe. In realtà alcuni di questi fino ad oggi erano stati definiti da medici ed ‘esperti’… ‘normali’.
Ma non solo, come hanno spiegato dall’Ema, il Comitato di farmacovigilanza “imporrà ad AstraZeneca robusti studi per capire di più sugli effetti del vaccino contro Covid-19. Peter Arlett, responsabile della task force sull’analisi dei dati, come spiegano dall’Ema, “dovrà condurre studi di laboratorio per cercare di comprendere meglio l’effetto dei vaccini sulla coagulazione, esaminare i dati esistenti di studi clinici ravvicinati per valutare se vi siano ulteriori informazioni sui possibili rischi e condurre anche studi epidemiologici”.
Insomma, pur riconoscendo che ‘qualche nesso’ con le morti c’è, sia Prac che Ema hanno comunque “confermato che i benefici del vaccino AstraZeneca nel prevenire Covid-19 superano i rischi di effetti collaterali” (!). Il direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, Emer Cooke, nel corso di un incontro stampa ha invece affermato che “il Covid-19 è una malattia molto seria con alti tassi di ospedalizzazione e morte. Sta ancora causando migliaia di morti in Europa“, ha fatto notare Cooke, invitando a usare “tutti i vaccini che abbiamo“. Mah…
Max