Precisando che “Non è stato stabilito alcun nesso tra eventi eventi avversi e il farmaco in questione“, nell’ambito dell’attesa conferenza stampa, Emer Cooke, direttrice dell’Ema ha dunque ribadito che non è provato alcun nesso tra vaccino l’inoculazione del vaccino Astrazeneca e le reazioni avverse, anche gravi, denunciate in questi giorni da diversi paesi Ue, Italia compresa. Dunque (come previsto per altro), l’Ema ha dato l’ok affinché riprenda regolarmente la vaccinazione.
Si chiude così, ‘diplomaticamente‘, un caso divenuto quasi diplomatico dal quale, in ogni caso, AstraZeneca ne uscirà comunque con l’immagine compromessa. Anzi a dirla tutta, già ieri, nel corso di una conferenza stampa, dopo aver sottolineato le ‘mancanze’ da parte di AstraZeneca in termini di puntualità, la presidente della Commissione Ue – Ursula van der Leyen – ha invece speso parole di stima e speranza nei confronti dell‘imminente arrivo del vaccino Usa J&J. Monodose, e capace di resistere anche alle varianti, sarà su questo che l’Europa concentrerà i prossimi investimenti vaccinali, dando così il meritato e finale benservito ad AstraZeneca…
Rilanciando la vaccinazione, l’ente regolatorio ha ritenuto di dover ‘informare’ gli operatori sanitari, in merito a determinate condizioni di salute dei pazienti da vaccinare, alla luce degli esiti delle valutazioni scaturite al termini delle analisi svolte sulle numerose segnalazioni di eventi, anche gravi, registrati in concomitanza temporale con l’inoculazione del vaccino.
L’Ema ha anche ritenuto – attraverso i medici – di dover ‘avvertire’ i pazienti, spiegando che “devono essere avvertiti di rivolgersi immediatamente a un medico per i sintomi di tromboembolia, specie i segni di trombocitopenia e coaguli di sangue cerebrale (come lividi o sanguinamento facile) e mal di testa persistente o grave, in particolare oltre tre giorni dopo la vaccinazione”.
Ovviamente negli ambienti sanitari l’imperativo è “Fidiamoci della scienza”. Dal canto suo, appreso il parere dell’Ema, l’Organizzazione mondiale della sanità Europa ha twitato: “Bene le conclusioni dell’Agenzia europea del farmaco sul vaccino AstraZeneca non associato a un aumento del rischio di problemi di coagulazione“.
Non ha ovviamente dubbi il noto virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, che ha commentato il ‘semafoto verde’ affermando: “Personalmente non fossi vaccinato mi vaccinerei istantaneamente. Il vaccino AstraZeneca è efficace, sicuro e ha un ottimo rapporto rischio-beneficio, ma le rarissime trombosi cerebrali riportate potrebbero essere dovute al vaccino. Nessun effetto sulla coagulazione. Le trombosi cerebrali potrebbero essere legate al vaccino, ma sono state 18 (diciotto) su 20 milioni (ventimilioni) di vaccinazioni“.
Soddisfatto anche il direttore del dipartimento Microbiologia e Virologia Azienda Ospedaliera Padova, Andrea Crisanti: “Meno male, hanno prevalso il buon senso e l’evidenza dei dati. Sicuramente adesso la vigilanza non deve mai venire meno”.
“Ora basta cedere all’emotività, fidiamoci della scienza“, seppure di pochi giorni, questo stop ha causato comunque “danni certi contro solo ipotetici rischi“. Lo ribadisce il direttore scientifico di Consulcesi (ed ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco), Guido Rasi, che raccomanda: “Ora acceleriamo la macchina vaccinale e recuperiamo il tempo perso. Siamo stati ipercauti nel sospendere la somministrazione dei vaccini prodotti da Astrazeneca e questo dovrebbe rassicurare i cittadini: ora siamo più sicuri di prima sull’efficacia e la sicurezza di questo vaccino. Non vorremmo, che la circolazione di notizie di questi giorni cambiasse l’atteggiamento delle persone nei confronti del vaccino. Vedremo se alla ripresa delle vaccinazioni, che sarà velocissima, ci sarà un’adesione piena oppure qualche defezione. In caso di defezioni dovremmo constatare che la vicenda è stata un danno per la campagna vaccinale”.
Secondo Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “il pronunciamento dell’Ema di oggi sul vaccino AstraZeneca è sicuramente tranquillizzante. C’è da chiedersi se non si sarebbe potuta gestire meglio la vicenda, a livello di comunicazione e procedurale, perché la comunicazione sui possibili rischi è stata pesante. Quella dell’Ema mi è sembrata un’assoluzione con formula piena”. Signorelli ricorda inoltre che “l‘Ema non ha mai bloccato il vaccino”. Lo stop “è stata una decisione spontanea di alcuni Paesi, basata su criteri precauzionali. Adesso si tratta di vedere se, dopo questo pronunciamento, la gente si sentirà più tranquilla o prevarrà il fatto che si è allarmata quando ha visto i titoli (e le ipotesi) che si sono susseguiti in questi giorni. Purtroppo la buona conduzione di una campagna vaccinale dipende anche dal tipo di comunicazione che si fa“.
Sempre lucido ed attento, il virologo dell’università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, che ha coomentato: “E’ una decisione che ci aspettavamo, anche se lascia agli Stati il compito di profilare delle raccomandazioni sui rischi trombofilici per chi è in cura con terapie ormonali, speriamo che questo però non accada. La narrazione sul vaccino AstraZeneca lascia però uno strascico, temo che la prosecuzione zoppicherà e rimarranno dei dubbi nei cittadini”.
Solitamente schivo e riservato, Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, nel pronunciamento di oggi sul vaccino AstraZeneca “l’Ema ha detto quello che nei giorni passati abbiamo detto in molti, ovvero che il rapporto benefici-rischi è così sbilanciato sui benefici che non c’è alcun dubbio che dobbiamo vaccinare. E questo vaccino è sicuro: è fuori discussione che l’Ema abbia fatto bene il suo mestiere in questo caso“. “E’ fondamentale – prosegue- ricominciare a vaccinare. Non era necessario sospendere il vaccino perché i dati erano tali che non richiedevano la sospensione. Comunque si è sospeso. Ora bisogna aiutare i cittadini a riacquistare fiducia nel sistema, perché molti hanno l’hanno persa a causa delle contraddizioni e per le forme di allarmismo che non avevano ragione di esistere“, osserva Garattini precisando però, “che, invece, è stato giusto, precedentemente, sospendere il lotto” dopo gli eventi avversi sospetti, “perché in quel caso era un atto dovuto. Ma interrompere del tutto le vaccinazioni non è stata una buona idea, anche perché le spiegazioni non sono state adeguate e questo crea dubbi nei cittadini”.
Da Londra, l’immunologo all’università di Oxford, Giacomo somministrazione dei vaccini procede a vele spiegate, arriva anche la testimonianza del ricercatore Giacomo Gorini: “La conclusione di Ema – scrive il ricercatore italiano – è trattata come una sorpresa, ma è da giorni che ce lo dice: bisogna continuare a vaccinare. Giusto indagare sui rarissimi eventi avversi, ma si è ignorata Ema e si è perso del tempo“.