La permeabilità capillare viene aggiunta nel bugiardino tra gli effetti indesiderati del vaccino AstraZeneca, tornato sotto i riflettori in Italia per rari casi di trombosi dopo la somministrazione della prima dose. Il Comitato di farmacovigilanza Prac dell’agenzia europea del farmaco (Ema) ha deciso che la sindrome da aumentata permeabilità capillare deve essere “aggiunta alle ‘Informazioni sul prodotto’ come nuovo effetto indesiderato del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, Vaxzevria, insieme a un’avvertenza per sensibilizzare gli operatori sanitari e i pazienti su questo rischio”, comunica Ema, sulla base delle conclusioni raggiunte dagli esperti dell’ente Ue nel meeting che si è tenuto dal 7 al 10 giugno.
Il Prac ha effettuato una revisione approfondita di 6 casi di sindrome da aumentata permeabilità capillare in persone che avevano ricevuto Vaxzevria. La maggior parte dei casi si è verificata nelle donne ed entro 4 giorni dalla vaccinazione. Tre delle persone colpite avevano una storia di sindrome da aumentata permeabilità capillare e uno di loro successivamente è deceduto. Al 27 maggio 2021, nell’Ue/Spazio economico europeo e nel Regno Unito sono state somministrate più di 78 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca.
Le persone che sono state vaccinate con questo prodotto scudo, avverte l’Ema, “devono cercare assistenza medica immediata se manifestano un rapido gonfiore delle braccia e delle gambe, o un improvviso aumento di peso, nei giorni successivi alla vaccinazione. Questi sintomi sono spesso associati alla sensazione di svenimento (a causa della bassa pressione sanguigna)”. Il Prac continuerà a monitorare i casi riferiti alla sindrome e intraprenderà tutte le ulteriori azioni necessarie.