Il Regno Unito valuta lo stop al vaccino AstraZeneca per le persone sotto i 50 anni dopo i casi di trombosi segnalati. I timori che possa causare eventi trombotici vengono presi “molto sul serio”, ha ribadito oggi il professor Adam Finn, membro del Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (JCVI), spiegando che la rara combinazione di coaguli di sangue e basso numero di piastrine è “anomala e fuori dalla norma”, ma è fondamentale continuare la vaccinazione al fine di evitare l’aumento dei tassi di infezione.
A questo scopo, ha fatto intendere che il vaccino di Moderna potrebbe essere riservato agli under 50 mentre l’agenzia britannica del farmaco (Mhra) indaga sul rischio di coagulazione del sangue con AstraZeneca.
Sulla stessa linea la dottoressa Maggie Wearmouth, anche lei membro della JCVI, secondo la quale le vaccinazioni per le persone di età compresa tra i 18 ei 49 anni dovrebbero essere sospese fino a quando i l’autorità regolatrice avrà emesso un parere definitivo sulla sicurezza del vaccino Oxford-AstraZeneca. “Dobbiamo forse rallentare il passo fino a quando saremo assolutamente certi. La questione riguarda la sicurezza e la fiducia dell’opinione pubblica. Non vogliamo nascondere nulla”, ha detto ai media britannici.
Intanto l’Università di Oxford ha annunciato di aver sospeso la sperimentazione del farmaco a vettore virale su bambini e adolescenti in attesa di un’analisi sui possibili legami tra il vaccino ed episodi di trombosi tra gli adulti.
Le preoccupazioni si concentrano su un coagulo di sangue nel cervello, ma gli scienziati sottolineano che i casi di CVST – il termine medico per la complicanza – sono estremamente rari e sono stati individuati solo in 30 soggetti che hanno ricevuto il vaccino di AstraZeneca in Gran Bretagna su un totale di 18 milioni. Ciò equivale a circa una persona su 600.000.