Impegnata da anni in una campagna di assistenza rivolta ai padri separati in difficoltà, l’associazione Codici segnala l’ennesimo cortocircuito della giustizia.
Si tratta di un caso che merita attenzione, che stavolta arriva da Brindisi (ma potrebbe essere trasposto ovunque nel Paese), e riguarda una separazione tra coniugi con due bambine e chiama in causa la difficile situazione economica del Paese.
Come tiene a rimarcare Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale, di Codici, “Abbiamo deciso di intervenire su questa vicenda, perché la riteniamo gravissima e temiamo che possa diventare un precedente pericoloso. Ormai i provvedimenti dei giudici non ci sorprendono più. Sempre più spesso si registrano verdetti che non tengono conto della realtà, ma non è possibile fare finta di nulla”.
Come detto, la vicenda è avvenuta a Brindisi. Nell’ambito di una separazione, un giudice del Tribunale locale ha stabilito che, se il padre non dovesse pagare alla madre delle bimbe il contributo abitativo, oltre all’assegno di mantenimento, le sarà negato il diritto alla bi-genitorialità.
“In estrema sintesi – commenta ancora Giacomelli – se un papà ha difficoltà economiche, non ha diritto ai figli. Attenzione, parliamo di situazioni che si verificano sempre più frequentemente. Lo dimostrano gli studi dedicati ai cosiddetti nuovi poveri, dove i padri separati figurano sempre più numerosi. Le spese legate alla separazione spesso sono pesanti, soprattutto quando i papà sono costretti a trovare un nuovo appartamento e magari hanno perso il lavoro. Ecco, di fronte a realtà del genere, delicate e diffuse, cosa fa un giudice? Riduce la bigenitorialità ad una questione economica, della serie: se non paghi, niente figli. È bene sottolineare che la legge proibisce la limitazione genitoriale per questioni economiche”.
Va detto, tiene a specificare il numero uno di Codici, che “Per la vicenda di Brindisi è stato presentato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura per segnalare la condotta del giudice. Invece di concentrarsi su assegni e spese, bisognerebbe pensare al benessere dei figli ed alle condizioni dei genitori, evitando che una separazione, già di per sé difficile e dolorosa, lasci segni ancora più profondi”.
Ricordiamo infine che l’’associazione Codici fornisce assistenza ai padri separati. Per informazioni telefonare al numero 065571996 o scrivere all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.
Max