Una sola frase, “La giustizia ha trionfato. L’incubo è finito“, poi un pinato irrefrenabile, liberatorio.
Si è conclusa con un’assoluzione in primo grado la disavventura occorsa a Mario Cattaneo, la cui vicenda nel 2017 coinvolse per settimane l’opinione pubblica dando vita ad infinite diatribe sulla legittima difesa. Questo perché, come racconteremo, l’oste di Casaletto Lodigiano sparò contro dei ladri, che nel corso della notte, dopo aver forzato l’ingresso (e con l’allarme che continuava a suonare), erano riusciti ad introdursi nel suo locale. La fucilata prese in pieno uno di loro, Petre Ungureanu, uccidendolo sul colpo.
Inizialmente il pm, accusandolo di eccesso di legittima difesa, aveva chiesto 3 anni di condanna, anche perché nel corso della sua lunghissima requisitoria ha tenuto a sottolineare che dal fucile dell’uomo partirono due colpi – uno dei quali mortale – dunque, era palese l’eccesso della legittima difesa.
“Mi impressionò la loro mancanza di paura”
Quel 10 marzo i tre balordi erano entrati a far razzia di beni e tabacchi, noncuranti del fatto che sopra il locale ‘dei Amis di Gugnano’, vi abitasse il Cattaneo.
”Mi ha svegliato l’allarme, sono andato a vedere e me li sono trovati di fronte“, raccontò poi l’uomo nel corso delle numerose interviste che seguirono al fatto. In particolare, riferì l’oste, ad impressionarlo fu la totale ”mancanza di paura da parte loro. Nonostante l’allarme abbia suonato, nonostante mi abbiano visto, queste persone non si sono fermati. Di fronte a certi banditi gli antifurto non servono a niente. Loro entrano lo stesso, certa gente non ha nulla da perdere e non si ferma davanti a nulla. Per fortuna non è successo e per me alla fine solo escoriazioni, ma la paura è veramente stata fortissima”.
Le reazioni ‘politiche’ alla sentenza di assoluzione
Saputo l’esito del processo, Matteo Salvini ha commentato che “Grazie alla nuova legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega il ristoratore Mario Cattaneo, per cui erano stati chiesti tre anni di carcere per aver ucciso un rapinatore nel suo locale, è stato assolto“.
Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, era addirittura presente in aula: “Sono particolarmente felice per la sua assoluzione – ha affermato l’assessore lombardo – in questi due anni come Regione Lombardia abbiamo supportato il ristoratore di Casaletto Lodigiano in quello che per lui è stato un vero e proprio calvario. Questa mattina, d’accordo con il presidente della Regione Attilio Fontana, ero in tribunale a Lodi assieme all’associazione ‘Vittime del Dovere’ ed ho abbracciato Mario convinto che la giustizia avrebbe trionfato e così è stato. Ho chiamato poco fa il ristoratore esprimendogli la mia felicità e mi sono congratulato con l’avvocato difensore, Vincenzo Stochino, per il lavoro fatto“. Quindi De Corato ha aggiunto che “Nei prossimi giorni tornerò nuovamente al suo ristorante per esprimergli da vicino i sentimenti del popolo lombardo e di Regione Lombardia. Ci abbiamo visto giusto sostenendo le spese legali, così come previsto da una legge, unica Regione in Italia, nei confronti di chi è accusato di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa“.
Anche Attilio Fontana, governatore della Lombardia ha tenuto a commentare la vicenda, affermando che “Giustizia è fatta. Il Tribunale di Lodi ha assolto l’oste Mario Cattaneo riconoscendogli di aver agito per legittima difesa. Regione Lombardia fin dall’inizio è stata concretamente al fianco di Mario e la presenza del nostro assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, all’udienza di oggi a Lodi è la testimonianza diretta della nostra vicinanza all’oste di Casaletto. Lo abbiamo convintamente sostenuto – ha continuato Fontana – come sancito dalla normativa regionale vigente, con il rimborso delle spese legali previste nei confronti dei soggetti accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa. L’assoluzione di oggi va nella direzione giusta, tutelando un cittadino onesto che si è difeso da un’aggressione avvenuta a casa propria“.
Max