Home ATTUALITÀ Assegno unico figli 2023, importi previsti: regole e requisiti

    Assegno unico figli 2023, importi previsti: regole e requisiti

    (Adnkronos) – Assegno unico universale, “una misura molto importante, che in un anno ha fatto segnare oltre 16 miliardi erogati per 6 milioni di nuclei familiari e 9 milioni di figli”. Così il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, aprendo a Roma il convegno dell’Istituto per il bilancio dopo i primi 12 mesi di applicazione.  

    Nel 2022 hanno percepito almeno una mensilità di assegno unico universale 9,65 milioni di figli. E considerando che al 1° gennaio 2022 la popolazione residente in Italia tra 0 e 20 anni è pari a 10,92 milioni il takeup generale della misura risulta pari all’88%, secondo quanto emerge dalle statistiche generale sull’Auu e takeup della misura realizzati dal coordinamento generale statistico attuariale dell’Inps e presentate oggi nel corso di un evento a Roma a Palazzo Wedekind. 

    “E’ una misura di grande importanza sociale, che raggiunge quasi 20 miliardi in un anno, e si differenzia rispetto alle misure del passato per il fatto che è universale, arriva a tutti. Il bilancio è molto positivo, raggiungiamo oltre 9,6 milioni di ragazzi, con un assegno medio mensile di 168 euro. E il governo in legge di bilancio ha deciso giustamente di rafforzare questo strumento per le famiglie numerose e per i disabili. Quindi un ulteriore incentivo a spingere alla natalità”, ha affermato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, a margine della presentazione dei dati sul primo anno di assegno unico universale. 

    A febbraio 2023 sono stati 5,4 milioni i nuclei familiari che hanno ricevuto l’assegno unico universale (Auu) con un importo medio di 260 euro per nucleo e un numero medio di figli di 1,6 per nucleo secondo quanto emerge dall’elaborazione. Sempre a febbraio di quest’anno l’assegno unico universale ha fatto segnare un totale di 8,6 milioni di figli ‘pagati’ con un importo medio mensile di 164 euro per figlio. 

    L’interesse per la misura da parte delle famiglie è stato elevato per i figli piccoli e molto più contenuto per quelli più grandi: per i nati nel 2005 (17 anni- takeup=85%) tale indicatore si abbassa di 10 punti rispetto a quello osservato per i nati del 2021 (1 anno – takeup=95%). 

    Il takeup dell’assegno unico universale, e cioè la manifestazione di interesse delle famiglie verso la misura, ha una forte connotazione territoriale: più elevato al Sud, decisamente più contenuto al Centro e al Nord.  

    Vista la correlazione (inversa) tra età dei figli e l’interesse delle famiglie, si è osservato se le differenze territoriali del take-up potevano in parte dipendere dalla diversa distribuzione in termini di età medie dei figli tra aree geografiche. Si verifica che non è così: a take-up maggiori non corrispondono province con figli mediamente più piccoli. 

    La misura dell’Auu dipende dal livello Isee, quindi in presenza di situazioni economiche migliori, l’interesse per la prestazione risulta minore. E i requisiti previsti per l’AUU non possono essere agganciati da tutti gli stranieri residenti, quindi il takeup è tanto maggiore quanto minore è la presenza di stranieri. 

    L’assegno unico universale e la detassazione per le famiglie con più figli “sono due misure separate. Non penso che ci sia la volontà da parte di nessuno di cancellare l’assegno unico che funziona benissimo. Ci mancherebbe”, ha sottolineato Tridico rispondendo a quanti gli chiedevano se la proposta allo studio del governo sulla detassazione per le famiglie con più figli porterà alla cancellazione dell’assegno unico universale. “Per il sostegno alla natalità credo che bisogna pensare a strumenti combinati: da un lato la detassazione, dall’altro l’assegno unico universale che già c’è. E poi i servizi”, ha concluso. 

    L’Inps ha adeguato gli importi dell’assegno unico e universale (Auu) e aggiornato le modalità di pagamento. Le famiglie infatti hanno diritto ad un incremento automatico dell’importo dell’Auu con effetto retroattivo, da gennaio 2023.  

    Inoltre è online il nuovo Portale Unico Isee rilasciato dall’Inps. Il nuovo sito sviluppato dall’Istituto ha unificato le varie modalità di acquisizione dell’Isee in un unico punto di accesso, sostituendo tutti i portali preesistenti. La navigazione, assistita da tutorial, è semplice, intuitiva e indirizza agevolmente alla stesura dell’Isee precompilato, la modalità prescelta da oltre l’80% dei cittadini che hanno redatto la loro dichiarazione online.