(Adnkronos) – “Dopo sei mesi di prigionia, dopo sei mesi di fango mediatico portiamo a casa una prima significativa vittoria: l’Anpi non è stato ammesso come parte civile nel processo per i fatti del 9 ottobre”. Così dal carcere di Rebibbia Giuliano Castellino, Luigi Aronica e Salvatore Lubrano, tramite il difensore Carlo Taormina, commentano la decisione dei giudici della prima sezione penale del Tribunale di Roma nel processo che li vede imputati, insieme, tra gli altri, al leader di Forza Nuova Roberto Fiore.
“Per mesi stampa e tv hanno tentato di dare una matrice politica e ideologica alle mobilitazioni contro il Green pass. Oggi una fondamentale verità è stata ristabilita: politica e ideologie non centrano nulla né con il 9 ottobre né con il processo – sottolineano i tre imputati – Noi lo affermiamo da sempre. Quel sabato a Roma c’erano ‘solo’ 100.000 italiani che hanno gridato lavoro e libertà. Tutto il resto è parte di un meccanismo diabolico teso a soffocare le mobilitazioni, criminalizzare la protesta e tenere noi nelle patrie galere. Un castello di menzogne che inizia a perdere pezzi. Ora, a testa alta, andiamo a conquistare la vittoria decisiva, quella di ristabilire verità e giustizia su tutto il resto. Iniziando a dimostrare che quel giorno a Roma non c’è stata nessuna devastazione e nessun devastatore”.