Come insegnano in primis le copiose produzioni filmiche, ed a seguire la loro stessa storia – anche ‘interna’ – disseminata di conflitti e guerre spese un po’ dappertutto, negli anni gli Stati Uniti hanno dimostrato di non sentirsi a loro agio, se non identificano prima un ‘nemico’ da tenere d’occhio se non, all’occorrenza, da combattere quanto prima.
In realtà, come la loro stessa storia poi insegna (dai pellerossa all’Iraq, passando per l’Afghanistan), spesso si tratta di pessimi errori di valutazione, che rischiano puntualmente di spingere il pianeta intero – specialmente sotto l’aspetto economico – sull’orlo del baratro.
Un modus operandi quello di Washington, che oggi, aspettando l’arrivo a Pechino del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha spinto Wang Wenbin (portavoce del ministero degli Esteri cinese, nella foto), a commentare che “Gli Stati Uniti considerano la Cina come il loro ‘principale avversario’ e come ‘la sfida geopolitica più importante’. Si tratta di un grave errore di valutazione strategica“.
Piuttosto, ha tenuto a rimarcare il portavoce di Pechino, “Esiste, una competizione tra le due superpotenze in settori come l’economia e il commercio, ma non dovrebbe esserci una feroce concorrenza a somma zero“. Insomma, ha spiegato ancora, “Non dovrebbero esserci pratiche per contenere o soffocare l’altro in nome della concorrenza e privare la Cina del suo legittimo diritto allo sviluppo”. Dunque, ha poi ammonito Wang, “Questa non è ‘concorrenza responsabile’, ma bullismo irresponsabile, e non farà altro che spingere i due Paesi verso il confronto”.
“Gli Stati Uniti continuano a sottolineare la necessità di dialogo – ha tenuto ad affermare Wang – e a costruire ‘guardrail’, mentre è aperta la porta della Cina al dialogo“. Del resto, ha voluto puntualizzare il portavoce di Pechino, “la comunicazione tra i due Paesi non si è mai fermata“. Una comunicazione che, secondo la Cina “deve rispondere alle preoccupazioni di entrambe le parti, ed è inaccettabile chiedere dialogo e nel frattempo danneggiare gli interessi dell’altro. Non si può dire una cosa e farne un’altra“.
Dal canto suo il presidente Xi Jinping, ha ribadito come “le relazioni Cina-Usa non dovrebbero essere un gioco a somma zero, in cui uno prospera a spese dall’altro, e le due parti devono avere una percezione corretta della politica interna ed estera e delle intenzioni strategiche dell’altra, rispettarsi, coesistere in pace, perseguire una cooperazione vantaggiosa per tutti”. Quindi, ha aggiunto il leader cinese, “Gli Stati Uniti devono abbandonare l’illusione di trattare con la Cina ‘da una posizione di forza’”. Semmai, le due superpotenze “Devono sviluppare relazioni sulla base del rispetto reciproco e dell’uguaglianza, rispettando le differenze“.
Max