Asia Bibi è morta ma, con lei, non deve morire la speranza di una profonda inversione di tendenza. La politica deve unirsi ai cittadini, e farlo specialmente dopo il sit in di Martedì in Campidoglio.
Gli organizzatori dellevento si sono rivolti con un invito al Presidente Tajani, affinchè la cruda realtà con cui fare i conti dopo che Asia Bibi è morta non finisca per rappresentare lennesimo grave episodio su cui non costruiscono domani migliori.
“Le novità delle ultime ore sulla vicenda di Asia Bibi, liberata dalla prigionia ma obbligata a restare in Pakistan, rendono ancora più urgente testimoniarle pubblicamente la nostra totale solidarietà e il desiderio di vederla presto sana e salva lontano dalle orde di fondamentalisti che la vogliono morta: rivolgo un particolare appello affinché tutte le forze politiche si uniscano ai cittadini in nome delle Libertà fondamentali così drammaticamente violate nella vicenda di Asia Bibi”: lo aveva dichiarato in una nota Filippo Savarese, Direttore della Fondazione CitizenGO Italia, che ha promosso il sit-in di solidarietà per Asia Bibi in programma martedì 13 novembre alle ore 14 in Piazza del Campidoglio. Al sit-in hanno già aderito i gruppi consiliari e diversi parlamentari di Fratelli dItalia e della Lega.
“Abbiamo notizie di altri Comuni che assumeranno iniziative simili – afferma Savarese – e non posso che invitare tutte le amministrazioni locali a muoversi in questo senso, perché questo è il momento di intensificare al massimo gli sforzi per far sentire di che pasta è fatta veramente lEuropa che vogliamo: lEuropa della Dignità Umana intangibile e delle Libertà fondamentali, specialmente dei più deboli”.
E stato rivolto al Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani uno speciale ringraziamento per i ripetuti appelli per la liberazione definitiva di Asia Bibi, nella speranza di una maggior coesione tra politica e cittadini al di là del momento di solidarietà pubblica in Campidoglio.