(Adnkronos) –
L’artrite psoriasica (PsA) colpisce fino a un terzo dei pazienti con psoriasi. Recenti studi mostrano che il trattamento della psoriasi può modificare l’evoluzione dell’artrite psoriasica. Individuare la finestra in cui intervenire per prevenire i sintomi della PsA è quindi un’opportunità importante, da cogliere il prima possibile. E’ quanto riporta un articolo pubblicato da Alleati per la Salute, il portale dedicato all’informazione medico-scientifica, realizzato da Novartis.
Una delle principali condizioni patologiche associate alla psoriasi è l’artrite, da qui il nome artrite psoriasica. Se il trattamento è iniziato in ritardo, aumenta la probabilità che si verifichi la perdita di funzionalità e che si manifesti una disabilità permanente. L’artrite psoriasica può presentarsi con 6 manifestazioni cliniche: artrite periferica, dattilite (un’infiammazione a carico delle strutture molli tendinee che circondano le ossa), entesite (un’infiammazione di un’entesi, cioè il sito in cui un tendine o un legamento si aggancia all’osso), psoriasi, psoriasi ungueale (onicopatia psoriasica) e lombalgia infiammatoria a carico della colonna vertebrale (manifestazione assiale). Tuttavia, non tutti i pazienti presentano le 6 manifestazioni cliniche e le stesse condizioni possono cambiare nel tempo. A complicare la diagnosi, inoltre, c’è il fatto che l’artrite psoriasica ha delle somiglianze con altre malattie reumatologiche.
Per la complessità di tutti questi fattori si comprende come il riconoscimento precoce della PsA nei pazienti con psoriasi e l’inizio di un trattamento adeguato possano aiutare a prevenire la progressione della malattia, il danno articolare irreversibile e la conseguente disabilità permanente, oltre a migliorare la qualità della vita del paziente.
Non è facile definire la fase che precede la manifestazione clinica dell’artrite psoriasica, prosegue l’articolo. Ci sono diversi fattori che identificano pazienti con psoriasi che hanno una più alta probabilità di progressione verso la patologia, come il coinvolgimento delle unghie, la psoriasi grave e l’obesità. Tuttavia, restano da chiarire le fasi precliniche dell’artrite psoriasica. Questi pazienti con fattori di rischio clinico hanno spesso sintomi non specifici e poca o nessuna infiammazione oggettiva. In queste persone con psoriasi e senza caratteristiche specifiche all’esame clinico, l’imaging (esami come l’ecografia, la risonanza magnetica Rm) potrebbe svolgere un ruolo importante nell’identificare l’infiammazione subclinica e il danno eventualmente già presente.
Esistono studi che suggeriscono come si possa prevedere lo sviluppo di PsA utilizzando strumenti di imaging per periodi di (follow-up) più lunghi, associati ad altri biomarcatori, per classificare accuratamente le fasi precliniche di artrite psoriasica e per identificare quali lesioni siano specificamente associate a un rischio più elevato di sviluppo dell’artrite psoriasica.
Il testo completo è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/salute-20/trattamento-precoce-dellartrite-psoriasica.