A seguito del successo della mostra Ghê Gaia Terra, svoltasi lo scorso mese di aprile presso il Museo delle Mura, un nuovo progetto espositivo, Sotto i Raggi del Sole. Riflessioni sul rapporto tra Uomo e Ambiente, dedicato anch’esso al tema del futuro del pianeta e alla necessità di costruire un nuovo rapporto Uomo/Natura, viene ospitato presso la Villa di Massenzio e il Mausoleo di Romolo.
L’esposizione, a cura di Antonietta Campilongo, sarà inaugurata sabato 22 ottobre alle ore 15.30, ed è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzazione Neworld Associazione Culturale, servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Il progetto espositivo torna fino al 5 novembre 2022 con nuove opere pittoriche e scultoree, quelle di 19 artisti, e performance firmate da 10 creativi, con l’intento di riflettere sul futuro del pianeta e sulla necessità di costruire un nuovo rapporto Uomo/Natura. La mostra è Visitabile dal martedì alla domenica ore 10.00/16.00, ingresso libero.
Sotto i Raggi del Sole, un progetto espositivo sperimentale che si è andato sviluppando nel tempo intorno a un’indagine critica su un tema di grande attualità, si propone come una forma di narrazione collettiva, aperta a contributi artistici che affrontino problemi legati all’etica, alla definizione della corrispondenza culturale e al rapporto tra uomo e ambiente per diffondere consapevolezza e stimolare il maggior numero di persone a prendersi cura del pianeta. Lo scopo è di comunicare, attraverso l’arte e la cultura, una coscienza sui problemi dell’ambiente, e di determinare volontà e capacità di reagire al degrado, di utilizzare al meglio le risorse che il pianeta Terra offre, ricordando sempre che sono deperibili.
Marco Baldassari, Rosella Barretta, Rossana Bartolozzi, Antonella Catini, Alessandro Di Francesco, Mauro Dosio, Lean (Andrea Leonardi), Maria Carla Mancinelli, Lucia Nicolai, Giorgio Ortona, Albino Palamara, Enrico Porcaro, Loredana Salzano, Andrea Sterpa, Carlo Tirelli, Anna Tonelli, Klara Varhelyi. Artisti Special guest: Alessandro Di Francesco, Lucia Nicolai.
Performance: artisti&innocenti, Lara Ferrara e Marco Baldassari, Letizia Leone con Giorgio Linguaglossa.
Villa di Massenzio, la scheda tecnica
Luogo: Villa di Massenzio – Via Appia Antica, 153 – 00179 Roma
Durata: dal 22 ottobre al 5 novembre 2022
Inaugurazione: sabato 22 ottobre ore 15.30 – 19.00 (aperto a invitati e al pubblico)
Organizzazione: Neworld Associazione Culturale
Orario di apertura mostra: Dal martedì alla domenica ore 10.00/16.00. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura.
www.villadimassenzio.it – T. 060608
Ingresso: libero.
Press Office: Uozzart – Salvo Cagnazzo – stampa@uozzart.com – www.uozzart.com
Sabato 22 ottobre ore 15.30 – 19.00 (Inaugurazione)
Performance – Area esterna (Circo)
ore 16.00 Artisti§innocenti con amici e simpatizzanti performano: INAUGURAZIONE DEL CIRCO DI MASSENZIO nella Villa Imperiale sull’Appia Antica.
Annus Massentii V- Alla presenza di Altissimi Testimoni Imperiali e Comunali si procederà ad annotare su tavolette di cera:
Avvio delle Pubbliche Massenzieadi®®®,
M Libagioni Pubbliche e Companatiche®, le celebrazioni danzate Dionisia
Performance – Mausoleo di Romolo
ore 17.00 Performance: Pharmaka di Lara Ferrara e Marco Baldassari – Dal sangue dorato versato dagli dei, crebbero alcune erbe chiamate pharmaka, le stesse che Zeus fece ingoiare a Crono così da fargli rigettare fuori i suoi cinque fratelli. I doppi poteri di queste erbe furono usati anche da Circe per trasformare gli uomini in maiali, leoni, tori, arieti o galli…
ore 18.00 Lettura scenica: testo poetico Le cattedrali della terra di Letizia Leone con Giorgio Linguaglossa – Tra gli appunti del Leopardi spicca un progetto mai realizzato, quello di un poema in forma didascalica sulle selve e le foreste, un’opera densa di informazioni mitologiche, storiche e scientifiche. Questo testo poetico prende spunto dalla stessa idea perché il paesaggio naturale così fragile ci coinvolge nell’urgenza di un’ispirazione e di una inquietudine ancora più forte per la perdita delle antiche foreste, ormai definitivamente dissodate nella loro inviolata immensità.
Max