Solo pochi utenti sembrano saperlo ma ormai Spotify è, a tutti gli effetti, anche un immenso social network. Su Spotify cè la possibilità, come su Twitter, di seguire artisti, generi e playlist, oltre ad altri account, e dare unocchiata ai loro gusti musicali. Che daltronde, in particolare nella versione desktop di Spotify, hanno una rilevanza da non sottovalutare: scorrono senza mai arrestarsi sulla parte destra dello schermo. Aggiungendo poi inoltre le numerosissime voci di condivisione sulle altre piattaforme, tra cui le Stories di Instagram. Ma se si volesse tenere il tutto un po per conto proprio, evitando ad esempio che la playlist per il cenone del 24 dicembre, ricco di famosi e sdolcinati evergreen stagionali , venga visualizzato da amici e profili che si reputano invece finissimi conoscitori di jazz scandinavo? Adesso c è un modo. L ingegnere di Google Eric Andrew Lewis ha utilizzato a suo vantaggio la piattaforma Glitch per creare un link sul web dal quale servono solamente due clic per mutare tutti i propri elenchi musicali di Spotify, quelle cioè formate direttamente dagli utenti, in modalità privata. Loperazione è facile: è sufficiente linkare il proprio account sulla piattaforma di Daniel Ek e premere il tasto invio. In automatico il sito selezionerà la voce privacy su tutte le playlist, evitando la scocciatura di farlo ad uno ad uno, rendendole oscurate dallo sguardo degli amici e dalle preferenze sulle proprie scelte musicali. Si fa tutto da questa piattaforma. Contrariamente, invece, il passaggio dovrebbe essere compiuto singolarmente su ogni playlist. Selezionando i tre puntini in alto a destra nella app compare infatti un elenco di voci fra le quali si scorge lopzione Rendi segreta . Al contrario, una playlist può essere anche resa partecipe , cioè compilata con laiuto di altri utenti, e naturalmente limata, scaricata, rinominata e cancellata.