Arriva in via ufficiale la bozza del decreto per il crollo del Ponte Morandi di Genova, contenente le Disposizioni urgenti per la città di Genova, per la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, per il lavoro e per altre emergenze. Con lobiettivo di “sostenere la competitività del sistema portuale ligure – si legge nella bozza che domani potrebbe essere allesame del Consiglio dei ministri – la quota di riparto del gettito Iva riconosciuto ai porti liguri, viene stabilita nella misura del tre per cento del gettito complessivo generato annualmente dagli stessi”.
Inoltre, “ai fini del superamento dellemergenza conseguente allevento” del crollo e “per favorire la ripresa delle attività economiche colpite, direttamente o indirettamente, dallevento stesso, è istituita la Zona Logistica Speciale – Porto e Retroporto di Genova comprendente i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova, fino a includere i retroporti di Rivalta Scrivia, Alessandria e Piacenza”.?Per i soggetti privati, proprietari di immobili o residenti o domiciliati o che hanno sede o unità locali nellarea circostante” si legge ancora in una parte della bozza “che abbiano subito danni verificati con perizia asseverata, i contributi, gli indennizzi e i risarcimenti connessi al crollo, di qualsiasi natura e indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dellimposta regionale sulle attività produttive per le persone fisiche e giuridiche”.
Arrivano poi contributi in favore delle micro, piccole e medie imprese nelle zone colpite dallevento relativo al crollo del ponte: per sostenere in via durgenza il ripristino e il riavvio delle attività economiche, “sono concessi a micro, piccole e medie imprese, danneggiate dallevento relativo al crollo del ponte Morandi, contributi di sostegno una tantum finalizzati alla ripresa delle attività produttive”. Il contributo è attribuito tenendo conto del fatturato delle imprese danneggiate e/o dal numero di lavoratori impiegati nelle stesse imprese.
Inoltre, si sottolinea, “vene altresì riconosciuto un contributo forfettario in favore di professionisti, artigiani e commercianti con sede o unità locale ubicate” nelle aree coinvolte. Il contributo, si precisa nel provvedimento, “non è imputabile a quanto eventualmente spettante al danneggiato a titolo di risarcimento del danno e/o indennizzo da parte del soggetto obbligato per effetto dellevento dannoso relativo al crollo del ponte Morandi”.
E ancora: “Al fine di favorire in via durgenza la creazione di condizioni migliorative in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, nellarea interessata dallevento relativo al crollo del ponte Morandi, delle imprese già operanti, nonché linsediamento di nuove imprese in detta area, è consentita listituzione (per la durata massima di un anno) di una apposita Zona economica speciale, di seguito denominata Zes”.