Per un popolo come il nostro che, ormai esautorato da un crisi economica senza precedenti, tra ‘gli svaghi possibili’ altro non ha che un po’ di televisione alla sera, anche questa ora rischia di divenire un ‘problema’. Come molti sanno infatti, entro il 2022 cambierà il sistema di ricezione, che di fatto decreterà la fine dell’attuale digitale terrestre, a vantaggio di un nuovo sistema: il DVB-T2. Dunque, in automatico, per le famiglie italiane non ci saranno alternative: o si cambia il decoder (per una spesa fino a 250 euro) o, peggio, la televisione.
Il via è per il settembre del 2021 quando, in ordine di tempo, a doversi ‘assoggettare’ al nuovo sistema di trasmissione saranno la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, poi Emilia Romagna e le province di Trento e Bolzano. E via dicendo fino al 2022, quando saranno completate finalmente tutte le regioni. .
Insomma, una stangata annunciata, come denunciato dal Codacons, dai cui studi è emerso che saranno almeno 10 milioni gli apparecchi televisivi sui quali intervenire, perché impossibilitati a ‘decodificare’ il il DVB-T2 che risulteranno a quella data obsoleti e non in grado di ricevere il nuovo segnale.
Max