Dopo l’arresto dei suoi genitori l’ex premier dem Matteo Renzi ha dichiarato: ho molta fiducia nella giustizia italiana. Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Sono le prime parole che in serata l’ex premier Renzi ha diffuso dopo l’arresto dei genitori utilizzando i social network.
In seguito alla notizia relativa ai domiciliari comminati ai genitori Renzi ha annullato la presentazione del suo libro, che avrebbe dovuto svolgersi alle 21 al Circolo della stampa a Torino. Renzi è ripartito per Firenze per prendere coscienza al meglio della vicenda, affidandosi alla rete per divulgare le prime opinioni in merito alla vicenda dei suoi genitori ed alle relative mille sfumature a corollario dell’arresto. “Ho molta fiducia nella giustizia italiana. Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”, ha scritto in un post su Facebook l’ex segretario del Pd. “Sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato”, afferma l’ex premier. “Da rappresentante delle istituzioni difendo lo stato di diritto e chiedo a tutti di credere nella giustizia. Da figlio sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata”, si legge nel suo testo. “Voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta”, ha poi terminato l’ex premier Renzi che quest’oggi, martedì 19 gennaio, ha convocato una conferenza stampa alle 16 in Senato a Roma.
Come noto, i coniugi Renzi sono stati arrestati e costretti ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta e quella di emissione di fatture inesistenti in relazione alle questione del fallimento di tre cooperative. Tutte aziende che sarebbero collegate alla società di famiglia dei coniugi “Eventi 6”. Per l’accusa i genitori di Matteo Renzi avrebbero provocato “dolosamente” di tre cooperative dopo averne svuotato le casse, ottenendo così in maniera illecita svariati milioni di euro.