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Arresto Ferrero, il comunicato della Sampdoria: “Il presidente di dimette dal suo incarico”

La notizia è arrivata improvvisa: il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è stato arrestato e accusato di bancarotta fraudolenta. Con lui la figlia, il nipote e altre tre persone. Attualmente per il presidente blucerchiato è stata disposta la misura di custodia cautelare in carcere. Un fulmine a ciel sereno per la Samp, che sta attraversando un periodo complicato anche a livello sportivo.

Attraverso un comunicato pubblicato sul sito del club, la società ha voluto prendere posizione in merito all’arresto del presidente Ferrero: “Con grande stupore si è appreso dell’odierna esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero, richiesta da parte della Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara ed immediata percezione le stesse esigenze cautelari alla base per l’evidente assenza di attualità, tanto più considerando che per tre delle quattro società calabre coinvolte vi era già stata allo scopo una transazione con le relative procedure già perfezionata e adempiuta”, si legge nella nota.

Spiega ancora il club: “Tali vicende, in ogni caso, preme precisare che sono del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria quanto rispetto alle attività romane di Ferrero e legate al mondo del cinema, già oggetto di procedura avanti al Tribunale di Roma”.

La Samp annuncia poi le dimissioni di Ferrero: “Tuttavia Ferrero, proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare, mettendosi nel contempo a immediata e completa disposizione degli inquirenti, che verranno contattati dai suoi legali, gli avvocati Luca Ponti e Giuseppina Tenga, proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possano derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come la U.C. Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate”.

Si confida che tutto si possa risolvere in tempi brevissimi anche considerando che il Trust adottato in funzione delle procedure romane contemplava, a garanzia, anche l’accantonamento di somme proprio a tutela delle procedure di cui alla Procura di Paola”, conclude il comunicato della Samp.