Il 18 marzo scorso un gruppo di terroristi occupò il più importante museo tunisino, il Museo del Bardo, causando 24 morti e 45 feriti. Un mese prima circa 640 migranti sono stati soccorsi dalla marina militare a Porto Empedocle, Agrigento. Due avvenimenti apparentemente isolati l’uno dall’altro, ma forse collegati da una persona: Abdelmajid Touil.
Sospettato dalle autorità tunisine di aver preso parte all’attentato al museo, e sbarcato il 17 febbraio sulle coste italiane, come dimostra una foto scattata da un fotografo dell’ANSA.
Abdelmajid Touil, ventiduenne marocchino, è stato arrestato dagli agenti della DIGOS e dai carabinieri del Ros, ieri sera a Gaggiano, nei pressi di Milano.
In Tunisia deve rispondere di omicidio con premeditazione, cospirazione al fine di commettere attentati contro la sicurezza interna dello Stato, incitamento della popolazione ad armarsi e provocare disordini sul territorio tunisino, utilizzo del territorio della Repubblica, al fine di reclutare e addestrare persone per commettere atti terroristici.
Appena arrivato in Italia a febbraio, aveva ricevuto un provvedimento di espulsione emesso dal questore di Agrigento, ma non è stato ancora chiarito se il ragazzo abbia lasciato l’Italia a seguito di di controlli di routine, o se abbia fatto ritorno in Africa volontariamente. Un mese dopo si trovava a Tunisi.
La procura di Milano continua le indagini sul ruolo che il ragazzo avrebbe avuto nell’attentato, anche alla luce delle dichiarazioni fatte dai familiari e dai vicini di casa di Touil, i quali avrebbero affermato che Abdelmajid, da quando è arrivato in Italia nello scorso febbraio, non si sarebbe allontanato dal paese. Nell’appartamento dove viveva con la madre e i fratelli, gli agenti della DIGOS ha sequestrato del materiale che verrà analizzato.