Come se non bastassero le ripetute minacce terroristiche, a far tremare lItalia ci pensano le notizie di arresti ai danni di persone con documenti falsi. Lultimo ad essere scovato è stato un albanese di 30 anni, fermato questa mattina allaeroporto di Catania. Lo stesso che il 13 gennaio era già stato denunciato allaeroporto di Malpensa perché trovato in possesso, ancora, di documenti falsi poco prima di salire sul volo che lavrebbe portato a Londra. A far preoccupare, però, non è tanto la reale identità delluomo, ma il contenuto di una pen drive trovata dagli uomini di polizia della frontiera durante i soliti controlli di routine. Una pen drive che conteneva, oltre a documenti provenienti da svariate nazionalità, alcune foto delluomo, in compagnia di unaltra persona, mentre stringeva dei Kalashnikov, identici a quelli già utilizzati per lassalto a Charlie Hebdo. Gli scopi delluomo, seppur ignoti, fanno comunque presagire unazione jihadista, tanto da rendere necessario ancora di più, se servisse, un pacchetto di misure anti-terroristiche, argomento principale nel Consiglio dei ministri previsto per oggi alle 16.
Il provvedimento dovrebbe toccare vari punti, dalla stretta sui foreign fighters, i cittadini italiani che si sono uniti allIsis, preparata dal ministro dellInterno Alfano, al potenziamento dellintelligence. Un intelligence che, per legge, già gode di alcune garanzie funzionali, come la possibilità di poter commettere una serie di reati senza essere puniti, ma in momenti difficili come questo potrebbero non bastare. Per questo si pensano misure ulteriori per garantire il massimo dellefficienza dei servizi segreti, tra cui, stando alle ultime indiscrezioni, la possibilità di poter usare un falso nome anche durante i procedimenti nei loro confronti. Ulteriori provvedimenti potrebbero riguardare un aumento del budget destinato allintelligence, così da poter assumere personale sempre più qualificato e garantire software e strumentazioni cyber allavanguardia, e il rafforzamento delloperazione Strade Sicure, con laumento dei militari in strada dal numero attuale di 3.000 uomini a 5.000 unità.