“Il Governo non si è mai nascosto sul tema dell’invio delle armi in Ucraina. Il ministro Crosetto più volte ha ribadito la sua disponibilità a riferire alle Camere prima dell’invio come prevede una legge approvata dal governo Draghi”,. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, uscendo dalla riunione dei capigruppo in Senato, in merito alla notizia che – dopo averlo messo da parte – i relatori hanno deciso di ‘archiviare’ l’emendamento al decreto Nato-Servizio sanitario in Calabria, relativo alla proroga dell’invio armi in Ucraina all’esame delle Commissioni Esteri-Difesa e Affari sociali in Senato.
Come evidenzia il ministro per i Rapporti con il Parlamento, “Si tratta di prorogare gli effetti di quella norma che scade il 31-12. La scelta dell’emendamento è tecnica per rendere più veloce il deposito e garantire la conversione dello stesso entro fine anno. Se ci sono le garanzie da parte dell’opposizione a convertire il decreto entro il 31-12, il Cdm prenderà in esame questa possibilità perché non c’è nessuna volontà di nascondersi“.
“Il Governo – continua quindi Ciriani – informerà sempre il Parlamento di quello che farà, secondo una procedura che è standardizzata: consenso del Parlamento, azione del Governo, controllo da parte del Copasir. Non cambia nulla a questo regime“. Riguardo invece se a questo punto l’emendamento potrebbe finire nel Cdm previsto per giovedì, il ministro alza le braccia: “Non lo so – replica – Dipende dal calendario di Camera e Senato che è molto affollato. Ma se c’è la volontà di tutti credo che la cosa si possa fare“.
Interrogato in merito, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affermato che “Come ha spiegato oggi il ministro ai Rapporti con il Parlamento Ciriani, il governo non si è mai nascosto sulle necessarie autorizzazioni per l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina. Abbiamo dato più volte ampia e totale disponibilità di riferire alle Camere. In ogni caso ho chiesto al ministro Ciriani di ritirare l’emendamento in questione dopo che mi ha confermato l’impegno di tutti i gruppi parlamentari a calendarizzare un decreto sul merito della questione e ad approvarlo entro il 31 dicembre 2022“.
Dunque, ha continuato il ministro della Difesa, “È ovvio che se il decreto in questione non venisse fatto entro tale data, prevista dalla legge, cadrebbe la copertura giuridica con la quale lo Stato italiano sta dando seguito agli impegni internazionali presi in sede Ue e Nato con l’Ucraina. Impegni presi dal precedente governo con presidente del Consiglio Draghi, ministro della Difesa Guerini e governo sostenuto dal partito di Conte. Mi aspetto che i gruppi parlamentari di opposizione rispetteranno l’impegno che oggi ci ha portati, per dimostrare la volontà di dialogo e di rispetto del governo verso il Parlamento, al ritiro dell’emendamento in questione“.
Max