“Il Codacons intende sollevare dinanzi al Tar questione di legittimità costituzionale di tutti gli atti emanati dal governo e relativi alla fornitura di armi all’Ucraina. Provvedimenti adottati dall’esecutivo in pieno contrasto con la volontà degli italiani, considerato che tutti i sondaggi e le ricerche fino ad oggi pubblicate hanno registrato la netta contrarietà dei cittadini all’invio di armi all’estero”.
Così Carlo Rienzi (nella foto), presidente della nota associazione, annunciando stamane il ricorso che si accinge a presentare al Tar i provvedimenti del Governo relativa all’inno di armi in Ucraina.
Come ha infatti tenuto a rimarcare il Codacons, quelli approvati dal governo, sono decreti legge “illegittimi, perché violano gli articoli 11 e 78 della nostra Costituzione, e pertanto saranno impugnati dal Codacons al Tar del Lazio”.
Dunque, afferma Rienzi, ”La fornitura di armi offensive all’Ucraina implica in qualche modo la partecipazione dell’Italia al conflitto bellico in atto, in piena violazione dell’art 78 della Costituzione che prevede che lo stato di guerra debba essere deliberato con legge formale del Parlamento. Violato anche l’art. 11 Cost. in base al quale l’Italia ripudia la guerra anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Ed ancora, incalza il presidente dell’associazione, “La segretezza imposta sul tipo di armi da destinare all’Ucraina impedisce di distinguere tra ‘armi di offesa’ e ‘armi di difesa’, circostanza che porta alla violazione delle disposizioni che prevedono la delibera del Parlamento sulle operazioni di guerra da parte dello Stato Italiano“.
Ricordiamo che il via libera all’invio di armi e mezzi in Ucraina, come contenuto all’interno del decreto firmato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, porta anche le firme di Luigi Di Maio (Esteri), e di Daniele Franco (Economia).
Max