Sul posto anche i militari della locale tenenza e i vigili del fuoco di Pomezia, chiamati dalla famiglia bosniaca. Il rapido intervento dei soccorritori ha evitato una possibile strage. Lincendio sarebbe stato causato da una candela rimasta accesa nella camera da letto, in quanto la villa non sarebbe servita da energia elettrica. Verso le tre di notte la proprietaria ha avvertito odore di fumo e avvistato le prime lingue di fuoco; la donna ha quindi fatto uscire dalla finestra uno dei suoi sette bambini, quello più grande, di circa dieci anni, per fargli scavalcare lalto muro di cinta e quindi suonare i citofoni dei vicini, i quali appena notato lincendio hanno immediatamente chiamato i vigili del fuoco e i carabinieri. Da quanto trapelato la donna, che dormiva sola con i bambini, in quanto il marito non era in casa, era costretta a rimanere nelabitazione a causa di una pena che la costringeva agli arresti domiciliari. La famiglia bosniaca ha da poco meno di un anno acquistato la villa, che fu oggetto questa estate di un intervento dei carabinieri della locale tenenza, perché chiamati da alcuni vicini in quanto durante i festeggiamenti del capodanno bosniaco si erano attardati nella notte creando schiamazzi. Nessun giorno di prognosi per gli abitanti, soltanto un grande spavento, mentre la casa in questione è stata dichiarata inagibile e posta sotto sequestro per gli accertamenti del caso. Dei bambini si sono interessati i servizi sociali del comune di Ardea.