ARDEA, LA DESTRA “NO AD ABBATTIMENTO PALAZZINA REGOLARE DE LE SALZARE”

Scrive al sindaco di Ardea Luca Di Fiori il partito de “La Destra” rutula. Lo fa per chiedere al primo cittadino di non abbattere le palazzine regolari del complesso residenziale Le Salzare sito sul lungomare di Tor San Lorenzo. “La prima casa acquistata con regolare rogito notarile  non si tocca!!!” Così tuonano gli esponenti locali del partito, che continuano poi nella loro missiva: “dopo la demolizione di un anno fa da parte dell’amministrazione Eufemi di una delle palazzine  del tristemente noto complesso immobiliare delle Salsare conosciuto anche come il “Serpentone o ferro di cavallo”  e dopo la demolizione di questi giorni  da parte del sindaco Luca di Fiori di altre due palazzine  tutte occupate abusivamente e ricovero di sbandati, nomadi, extracomunitari senza fissa dimora, clandestini vari, punto di  spaccio di sostanze stupefacenti, l’attività primaria insieme al riciclaggio di merce ed auto rubate,  ove il sistema igienico sanitario era a rischio epidemie  e quindi occorreva una bonifica per riportare l’ordine e l’igiene pubblica.  Ora  il sindaco prende di mira anche gli appartamenti di proprietà. Di Fiori pur provenendo dalla D.C.,  dal M.S.I da A.N. e successivamente da F.I. per approdare alla P.D.L., abbandona il credo del sociale, privando i cittadini di godere di un bene acquistato con i sacrifici di una vita. La prima casa. E la prima casa non si tocca. Parliamo degli appartamenti  delle restanti quattro palazzine di cui oggi il terreno ove sono state costruite, è stato inserito nel patrimonio del comune per sentenza essendo le palazzine dichiarate per sentenza “costruzioni abusive” pur avendo il comune rilasciato tanto di licenza di costruzione. Ma chi ha commesso l’abuso? Certo non il costruttore e ancor meno quelle persone che hanno acquistato con tanto di rogito notarile in virtù di una concessione edilizia tanto da ottenere dalle banche anche dei mutui (ad oggi tutti onorati). La sezione de La Destra di Ardea chiede che vengano sospesi gli abbattimenti, o che il comune risarcisca i proprietari magari con un congruo contributo essendo lui aver rilasciato una concessione edilizia che ha permesso i rogiti notarili. Ormai nelle quattro palazzine rimaste gli occupanti abusivi sono poche famiglie di rom, e sbandati vari che certo come già abbiamo avuto modo di vedere non scoraggiano il glorioso battaglione carabinieri o i reparti antisommossa dello Stato. Che si proceda per ripristinare l’ordine in quella zona  sgombrando gli appartamenti occupati abusivamente dagli abusivi, rendendo inservibili  murando  porte e finestre al piano terra e i portoni d’accesso al primo e secondo piano e allontanando dall’area di pertinenza  quanti sono stati sgombrati. Insomma i danni del comune per aver rilasciato senza aver richiesto ed ottenuto il nulla osta archeologico  una licenza edilizia non deve  pagarla chi ha rogitato regolarmente per acquistarsi una prima casa che al momento dell’atto notarile era ritenuta legittima. Sarebbe opportuno che il sindaco e la sua amministrazione forte con i deboli e debole con i forti si dedichi a riqualificare il litorale ormai dimenticato da anni e preda di mille predoni. La regione invii i finanziamenti per demolire abusi in aree di pregio o demaniali e non per demolire regolari appartamenti  prime case con tanto di concessione edilizia da lei stessa rilasciata, si dedichi seriamente alla risoluzione dell’uso civico nei 706 ettari demaniali. Demolisca in altre sacche del territorio ricettacolo di delinquenza e di abusi edilizi speculativi.”