ARCHIVIATI I CASI ORLANDI E GREGORI di Gianmarco Chilelli

 

Il procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone ha reso noto che la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per le indagini sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori scomparse rispettivamente il 22 giugno e il 7 maggio del 1983. Entrambe le sparizioni sembrarono, sin dalle prime indagini, essere legate alla Banda della Magliana. I primi ad essere indagati per sequestro di persona ed omicidio furono esponenti della malavita organizzata romana non direttamente organici ma comunque orbitanti attorno alla famigerata organizzazione criminale, che dalla seconda metà degli anni ’70 sino ai nostri giorni ha operato nella capitale. Per il sequestro Orlandi erano stati indagati in vari momenti di sviluppo delle indagini anche esponenti direttamente appartenenti alla stessa organizzazione come Sergio Virtù, autista di Enrico De Pedis, detto Renatino,  Angelo Cassani, detto Ciletto, Gianfranco Cerboni, detto Giggeto, e Sabrina Minardi, compagna di De Pedis. Fu proprio la Minardi ad incolpare la Banda della Magliana per il sequestro e l’omicidio della Orlandi, raccontando che vide De Pedis trascinare insieme ad altri il corpo di una ragazza in uno scantinato e nulla di più dopo che il suo compagno le fece cenno di tacere e non impicciarsi. Le indagini proseguirono in questo senso per un po’ ma non so giunse mai ad una certezza di responsabilità per alcuno. Dopo trentadue anni di indagini l’ultimo iscritto fra gli indagati è un testimone, Marco Accetti, che dovrà rispondere dei reati di calunnia ed autocalunnia. Risultato deludente che ha spinto il Pm Capaldo, ex titolare delle indagini, al opporsi alla decisione di Pignatone ed ha portato Pietro Orlandi a definire i Pm e la Santa Sede ’meschini’. Ancora un punto di buio nella storia d’Italia che appare sempre più il paese dei misteri.