Mentre stamane a Palazzo Chigi andava in scena il vertice sull’ex Ilva alla presenza del premier Giuseppe Conte, ed i ministri Patuanelli (Sviluppo economico), Gualtieri (economia), Provenzano (per il Sud), Speranza (Salute), Bellanova (Agricoltura), il sottosegretario alla presidenza (Turco), ed i massimi vertici della Mittal 8Lakshmi Mittal e Aditya Mittal), nelle stesse ore, attraverso un comunicato, Arcelor Mittal Italia ha reso noto di aver formalmente avviato la procedura ‘per restituire ai commissari gli stabilimenti dell’Ex Ilva, acquisiti nel 2018’, presentando al Mise – e per conoscenza ai commissari – ‘la richiesta di avvio della cessione del ramo d’azienda’, a seguito della quale saranno coinvolti ben 12 siti, per 10.777 dipendenti, interni ‘al perimetro aziendale oggetto di trasferimento ai commissari’. La nota specifica inoltre che ‘la retrocessione dei rami d’azienda e il conseguente trasferimento dei lavoratori avverrà entro 30 giorni dalla data del recesso di ArcelorMittal’. Comunicazione, hanno precisato, stilata come prevede l’articolo 47 della legge 428/90.
Conte: Sono fiducioso, i patti vanno rispettati”
Tuttavia, entrando a Palazzo Chigi, il premier Conte ha confidato ai giornalisti presenti: “Sono fiducioso, la linea del governo è che i patti vanno rispettati e che non ci sia alcuna giustificazione per sottrarsi agli impegni contrattuali. Ci confronteremo e il governo è disponibile a fare tutto il necessario e il possibile perché ci sia da parte della controparte il rispetto degli impegni“.
La Bellanova: “discuteremo di tutti gli strumenti”
Dal canto suo Teresa Bellanova, ‘ministra’ delle Politiche agricole, ha aggiunto che ”Vedremo che cosa ci dirà l’azienda, posso dire che la posizione di Italia Viva è che i patti si rispettano. Nessuno, a partire dall’impresa, deve permettersi di mettere in discussione un progetto di risanamento ambientale e di rilancio industriale come quello che prevede l’attività nello stabilimento di Taranto, di Genova e di Novi Ligure“. Riguardo poi un ritorno allo scudo penale, la ministra ha assicurato che ”Noi discuteremo di tutti gli strumenti. Quando dico che per noi non vanno messe in discussione le trattative che erano state fatte, è evidente che quando è stata trovata un’intesa quella intesa va rispettata da parte di tutti”.
i Sindacati: “permane lo stato di agitazione in tutto il gruppo”
Francesca Re David, numero uno della Fiom, intervenendo in merito alle agitazioni negli stabilimenti, attualmente indetti solo dal Fim, ha confermato che ”In attesa di conoscere l’esito del delicato incontro tra Governo e proprietà, permane lo stato di agitazione in tutto il gruppo ArcelorMittal. Le modalità delle iniziative di sciopero e della mobilitazione – ha quindi aggiunto la leader sindacale – verranno decise nelle prossime ore, insieme alle rappresentanze sindacali dei diversi stabilimenti”, per la Fiom, ha infine ribadito la Re david, è “necessario l’integrale rispetto dell’accordo da parte del Governo e dell’azienda e come sia inaccettabile qualsiasi ipotesi di ridimensionamento occupazionale di tutti gli stabilimenti del gruppo”.
Max